Fazioli (post 1976 - ante 1990)

Fondo

Tipologia: fondo professionale

Schede collegate: 1.560 fotografie

Conservatore: Regione Lombardia, Milano (MI)

Produttori del fondo: Foto Studio Fazioli ( / ca. 1920 - (?) 2000)

Autori
[persone] Fazioli, Elvira / Fazioli, Ernesto

Consistenza:
25 stampe 18x24 (schedate); stampe 30x40 (5 scatole); stampe 10x15 e 13x18 (4 scatole); 2 stampe 9x12 (schedate); stampe 24x30 (2 scatole); 3 album foto 10x15 ca. numerate (numeri forse corrispondenti alle schede cartacee); circa 200 provini incollati a schede cartacee.
Totale 386 fotografie.

Soggetti:
Organizzazioni sociali, manifestazioni artistiche e propagandistiche legate al Regime ed alla figura del gerarca Roberto Farinacci nella città di Cremona.

Notizie storico-critiche:
Il fondo raccoglie stampe originali e stampe da matrice originale di fotografie prodotte da Ernesto Fazioli in gran parte stampate dalla figlia Elvira, prima collaboratrice del fotografo, poi dal 1955 titolare del Fotostudio Fazioli.
Nato a Cremona nel 1900, si avvicina alla fotografia lavorando come garzone nello studio milanese di Emilio Sommariva, poi a Cremona con Egidio Boni, Sansoni, Betri, Novaresi. Di quest'ultimo rileva lo studio nel 1920.
A partire dal 1925 partecipa attivamente ad esposizioni e concorsi in Italia e all'estero e pubblica le sue fotografie sulle riviste italiane del periodo ("Il progresso fotografico", "Il Corriere Fotografico", l'annuario "Luci e ombre").
Nel 1929 inizia una assidua collaborazione al "La rivista di Cremona" (poi "Cremona"), fondata nel 1928 per volere di Roberto Farinacci.
La rivista è riferimento fondamentale per la cultura della città, e Fazioli vi collabora fino al 1943, anno della sua chiusura.
Durane il ventennio fascista riceve innumerevoli committenze dal regime. Nel 1941 diventa corrisondente per l'Istituto LUCE per la città e la provincia di Cremona. Nel dopoguerra resta attivo nella professione e nelle attività del mondo fotoamatoriale italiano e internazionale.
Muore a Cremona nel 1955.
Formatosi nel clima della fotografia pittorica, Fazioli affronta fin dalle sue prime opere il ritratto di studio, il paesaggio, il reportage sul lavoro lungo e intorno al fiume Po. Per il regime fascista lavora su temi molteplici, dall'architettura, della città alle manifestazioni e le cerimonie di carattere ufficiale, dal lavoro allo sport, dalla vita sociale nei luoghi pubblici agli eventi di carattere culturale e artistico. Nella produzione di Fazioli convivono lavoro professionale e ricerca personale, "artistica", per la quale egli riceve ampi riconoscimenti anche nell'ambito del fascismo stesso.
Le immagini sono state acquisite tra il 1976 ed il 1990 dalla Regione Lombardia.
I negativi originali sono in possesso degli eredi di Elvira Fazioli.

Riferimenti bibliografici