Lombardia Beni Culturali
1

Carta venditionis

1042 luglio, Balbiano.

Crescenzio, figlio del fu Ambrogio, di Premonte foris presso l'Isola Comacina ed ora abitante a Menaggio, professante legge romana, dichiara di avere ricevuto da Bonovicino, figlio del fu Bono, pure di Premonte, sei lire e undici soldi di denari d'argento, quale prezzo della vendita di una vigna con alberi e viti, sita a Ossuccio foris nel luogo di Carcona, ove dicesi Collonia, e per un appezzamento sito nel medesimo luogo, ove dicesi super via.

Notitia, nel verso della pergamena [N] (cf. più avanti la numero 3a). Originale, BAMi, Pergamene, n. 1357 [A]. Trascrizione di A: Bonomi, Diplomatum, BBMi, AE.XV.33, n. 1, pp. 7-9. Regesti: Ferrario, Sommario cronologico, c. 440r (insieme a BAMi, 1357 bis = doc. n. 2); Bonomi, Synopsis cronologica, BBMi, AE.XV.33, c. 391r; Ceruti, BAMi, I 145 suss., n. 7 (1357), cc. 2v-3r; Bianchi, Inventario, BAMi, K 202 suss., n. 1357, e nella relativa scheda mobile dell'ordinamento cronologico. Nel margine superiore sinistro del recto segnatura, pure di mano del Bianchi, che rimanda all'Inventario: "1357".
Nel verso, oltre alle notitiae, sono presenti annotazioni di epoca moderna: segnatura di fase C: "V, n. 1"; regesto Ferrario, leggibile solo con l'ausilio della lampada di Wood. Altro regesto del sec. XVII-XVIII.
Inoltre si rilevano: segnatura Bonomi, accompagnata dall'indicazione dell'anno: "1, 2 .MXLII."; segnatura Ceruti in pastello rosso: "7".
Edizione: Gli atti privati, vol. II, n. 299, pp. 328-330.
Regesto: MONNERET DE VILLARD, L'Isola Comacina, n. 60, p. 175.
Cf. RATTI, Aspetti e problemi, pp. 12-14, pp. 26-27, p. 31, p. 34; PEZZOLA, Le notitiae dorsali.

Le quattro notitiae vergate dal notaio Lanfranco (due delle quali quasi del tutto abrase, una fortemente mutila, e una leggibile in modo abbastanza cospicuo) sono disposte nel seguente ordine:
1a. È mutila lungo il margine laterale sinistro e nella parte iniziale per recisione della membrana. Non è pertanto possibile stabilire il numero delle righe di cui era composta. Sono conservate parzialmente soltanto le due righe finali, dove si leggono informazioni relative alle coerenze e all'estensione complessiva del bene in oggetto. I pochi lacerti sopravvissuti consentono di collegarla verisimilmente al mundum del 1042 luglio sviluppato al verso della medesima membrana, di seguito al doc. qui edito con il n. 1 (per l'edizione della notitia si rimanda al doc. n. 2 della presente silloge).
2a. È ordinata su due righe di scrittura, più una riga completamente illeggibile aggiunta nel sottolineo: [Vendit]io fecit Anrado at te [...] Amiza (A- corr. da altra lettera, come pare) o(m)nis in ea [...............] | omnibus rebus [...]; testes Arnaldus (-aldus corr. su altro gruppo di lettere) [.......], Ioh(anne)s Bono | [..............................]. Il relativo mundum risulta attualmente deperdito.
3a. È disposta su nove righe. La notitia è svolta al verso della membrana ed è riferibile al mundum del 1042 luglio qui edito. Il dettato della notitia è il seguente: Venditio[ne et] defensione fecit (segue Ambroxius depennato) et Crenzius (così N) fil(ius) q(uon)da(m) A(m)broxi at te Bono|[vixino ... gene]rent(ur) q(uon)da(m) Bononi, ultras Insola, nominative p(er) vinea pecia una | [.......]o cu(m) erboribus (così N, come in A) et vite super ab(e)nte pecia una in loco Carcona, predicta vinea | [.....] i(n) Colonia: da ma(ne) Alber[t]i, da m(e)r(idie) via, da s[era Ingon]i, [ta]b[uli]s .XLIIII. [........]; | insuper in [....]am [.......................] videlicet vuadia(m) | [................................................ tabu]las .XVI[I]. [.......] | [...............................................] acceperunt | [........] lib[ra]s [...]s [........................].
4a. La notitia, che è quasi completamente abrasa, è collocata su sei righe. Vi si ricavano la natura del negozio e gli autori (anche se per la lettura del nome maschile e del luogo di provenienza permane qualche dubbio): [Ven]ditio f[eci]t Albertus, filius quondam Luponi, [......], et Amiza iugalibus, filia quondam Genzoni (riga 1). Quanto alle res in oggetto, sono conservate soltanto le dimensioni: t(a)b(u)lis .XIX. (riga 6). Si rileva che la notitia è barrata con otto linee verticali. Il possibile confronto con altre notitiae, certamente sviluppate in munda (cf. qui. la 1a e la 3a) e prive di barratura, spinge ad ipotizzare un significato di cassatura determinato dalle linee (a differenza di un uso di senso opposto, che si avvaleva della lineatura verticale per indicare l'avvenuta estensione del documento. A questo proposito, limitatamente all'area comasca, si rimanda all'uso della barratura nei volumina parva della Mensa del vescovo di Como: MANGINI-PEZZOLA, L'archivio della Mensa vescovile, p. 19). Il dato della cassatura apporta un ulteriore elemento di dubbio riguardo alla eventuale redazione in extenso del documento. Esso va ad assommarsi alla ipoteticità che, come noto, connota tutte le notitiae di cui il mundum risulti attualmente perduto.
La recisione della banda superiore del supporto, con conseguente asportazione della parte incipitaria della prima notitia, spinge a ipotizzare che i quattro negozi furono minutati sul verso di un unico grande foglio, in un unico momento, come pare provato in modo inequivoco dalla scrittura (uguale nel modulo e uniforme nella morfologia dei tratti che disegnano i caratteri alfabetici), nonché dall'uso del medesimo inchiostro e dall'impaginazione coerente. La membrana sarebbe stata successivamente tagliata in più parti, utilizzate per i munda. L'assenza delle date croniche fa ipotizzare che vi fosse un'unica indicazione iniziale, come la coincidenza cronologica dei due munda conservati (docc. n. 1 e n. 2) sembra avvallare. Si segnala che, tra le carte dell'Acquafredda, altra notitia del medesimo Lanfranco è conservata, fortemente mutila, al verso del doc. n. 6. Altre notitiae del medesimo notaio in ASMi, tra le carte della canonica di Santa Eufemia dell'Isola Comacina: cf. PEZZOLA, Le notitiae dorsali.
Lo stato di conservazione della pergamena (mm 213/168 x 368/364) è complessivamente buono, nonostante alcune lievi macchie in prossimità dei margini laterali (soprattutto di quello laterale sinistro).
Sul medesimo supporto è conservato, come già riferito, anche il documento con segnatura BAMi, 1357 bis, qui edito al n. 2.

(SN) Anno incarnacione(m) d(omi)ni nostri Iesu Christi mileximo quadrageximo s(e)c(un)do, m(en)se iulius, indic(ione) decima. Con|stad me Crescencius, fil(ius) q(uon)da(m) Ambroxii, de loco Premunte foris prope Insola et modo abitare videor loco Menaxio, | q(ui) profeso sum ex nacionem meam legem vivere Romana, accepisem sicutti et in presencia testium manifesto sum q(uod) accepi ad te Bono|vixinus, filius quondam Bononi, de suprascripto loco Premunte, argentum denarios bone libras sex et sol(idos) undecim, finitum precium, pro vi|nea cum area in qua estad pecia una et campo cum erboris (a) et vites super abentes; similiter pecia una iuris mei quas abe|re viso sum in loco et fundo Carcona, sita Ausucio foris prope suprascripta Insola. Suprascripta vinea dicitur Collonia; coerit ei: da mane | Alberti, da meridie via, da sera Ingoni; et est area ex ipsa vinea per mensura iusta tabulas quadraginta et quadtuor. Suprascripto campo dicitur super via; coerit ei: da mane Ingoni, da meridie via, da sera Vitali; et est ipso campo cum iam dictes erboris | et vites super abentes per mensura iusta tabulas decem et septem et dimidiam. Que autem suprascripta vinea cum area in qua estad etiam | dicto campo cum iam dictis erboris et vites super abentes, qualiter superius legitur, una cum superioribus et inferioribus suorum | [et] cum finibus et accesionibus suarum, inintegrum, ab ac die tibi cui supra Bonovixini pro suprascripto argento vendo, trado, cedo | et mancipo, et fatias exinde a presenti die tu et cui tu dederis vestrisque heredibus, iure proprietario nomine, quicquit vo|lueritis, sine homni mea et heredum meorum contradic(ionem) vel defensionem (b) et absque restauracionem extra quod | fieri non credo, vel si de meum qui supra Crescencii ullum datum (c) aud factum vel colibet scriptum exinde in alia parte | aparuerit cui ego dedisem aud fecisem, tunc, si oc aparuerit et claruerit, ego qui supra Crescencius, una cum | meos heredes, tibi cui supra Bonovixini tuisque heredibus seu cui vos dederitis (d) auctores et defensatores | exinde esse promitto et, si eo ordine si tibi cui supra legitur defendere non potuerimus aud si contra anc car(tam) vindicionis | per quodvix inegenium (e) agere aud causare presumserimus, in dublum vobis suprascripta vendita, qualiter superius legitur, | restituamus, sicut pro tempore fuerint aud (f) valuerint sub estimacionem in eodem locis, quia sic inter no|bis convenit; et nec licead me ullo tempore nolle quod volui, set quod ad me hic semel factum vel con|scriptum est sub iusiurandum inviolabiliter conservare promitto cum stipulacionem subnixxa. | Actum loco Balbiani foris prope suprascripta Insola, feliciter. |
Signum † manum suprascripti Crescencii qui anc car(tam) vindic(ioni)s ud supra fieri rogavi et ei relecta est. |
Signum † † manibus (g) Bonizoni et Albizoni, legem (h) viventes Romana, testes.
Signum † † † manibus Cunizoni et Vuilielmi et Nazari testes.
(SN) Lanfrancus notarius et iudes sacri palacii, scriptor huius car(te) vin|dic(ioni)s, post tradita c(om)plevi et dedi.

(a) Così A, come in N.
(b) v(e)l d(e)- su rasura.
(c) da- seguito da -d- cassato mediante spandimento volontario dell'inchiostro.
(d) Segue lettera principiata depennata.
(e) Così A.
(f) A aus.
(g) A omette manibus.
(h) In A -gem è ripetuto erroneamente.

Edizione a cura di Rita Pezzola
Codifica a cura di Rita Pezzola

Informazioni sul sito | Contatti