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Santuario di S. Antonio da Padova alla Brunella
Varese (VA)

Indirizzo: Via Francesco Crispi 4 - Varese (VA) (vedi mappa)

Tipologia: architettura religiosa e rituale; chiesa

Caratteri costruttivi:

  • strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • facciata: mattoni a vista (tamponamenti verticali); porfido rosso di Cuasso al Monte (basamento); granito bianco della Valtellina (portali); cemento (cornici e logge della cupola)
  • coperture: a due falde, con manto in tegole di laterizio (corpi minori); a cupola ottagonale con doppio guscio, con manto in latre di rame (aula della chiesa)
  • serramenti: in ferro verniciato nero

Cronologia:

  • progettazione: 1938 - 1957
  • esecuzione: 1951 - 1957
  • data di riferimento: 1938 - 1957

Committenza: Ordine dei frati francescani minori della Provincia Lombarda "San Carlo Borromeo"

Autori:

Uso: chiesa

Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico

Descrizione

La chiesa di Sant'Antonio alla Brunella ha una pianta centrale a tre navate, preceduta da un nartece che disimpegna l'ingresso a una vasta cripta, posta sotto il livello dell'aula vera e propria che s'imposta a una quota di 2,80 metri sopra il livello stradale. L'invaso è disegnato come un quadrato di 18 metri di lato, su cui s'innesta un tamburo coperto da una cupola ottagonale in calcestruzzo armato a doppio guscio, rivestita in lastre di rame e retta da otto travi reticolari. Impostata a 29 metri di altezza, ha andamento piramidale all'interno e sferoidale all'esterno ed è scandita da un ordine di tre gallerie sovrapposte, delle quali l'ultima si apre all'esterno disegnando una loggia continua. Completano la composizione planimetrica il coro e il presbiterio, da cui è possibile accedere all'adiacente convento. Tutti i fronti sono chiusi da tamponamenti in mattoni faccia a vista, poggiati su uno zoccolo in porfido rosso di Cuasso al Monte; i portali sono realizzati con granito bianco proveniente dalla Valtellina, le cornici e le logge della cupola sono finite in cemento a vista. La cripta è scandita da volte reali in mattoni, rette da pilastri e colonne in granito che reggono il pavimento della chiesa soprastante in cui la struttura in cemento armato è lasciata a vista. Il progetto di Muzio prevedeva la realizzazione di affreschi e mosaici parietali sulle superfici interne, che non sono mai stati realizzati. Nel 1999 è stato costruito, ad opera dell'architetto Gepa Comana, un nuovo presbiterio per l'altare maggiore. Le pareti del santuario sono state rivestite internamente con materiale fonoassorbente, coperto da intonaco grezzo tinto di giallo.

Notizie storiche

La vicenda del Santuario s'inserisce in una lunga e complicata storia progettuale relativa all'intero convento di Sant'Antonio, iniziata nel 1938. In quell'anno Muzio - insieme all'ingegner Pierfausto Barelli - riceve dall'ordine dei Frati Minori della Provincia Lombarda "San Carlo Borromeo" l'incarico di disegnare un nuovo complesso, presso la conca verde conosciuta con il nome "La Brunella", che tuttavia verrà concluso solo nel 1964. Il progetto riguarda anche la sistemazione urbanistica dell'area e i lavori iniziano già nel 1939, quando viene eretta la chiesetta dell'oratorio all'angolo tra via Crispi e via Marzorati. Altissimi costi di costruzione impediscono però la realizzazione del Santuario, il cui cantiere viene inaugurato solo nel 1951 e chiuso, con la solenne cerimonia d'inaugurazione, il 3 novembre 1957. Anche dopo questa data, i lavori proseguiranno con la costruzione del convento (1959-1961) e del collegio (1962-1964).

Fonti archivistiche

Archivio Giovanni e Lorenzo Muzio, Milano - sito vedi »

Archivio Storico Comunale, Varese

Bibliografia

Mezzanotte G., Giovanni Muzio. Architetture francescane, Milano 1974, pp. 93-106

Crespi L./ Del Corso A., Un secolo di architettura a Varese, Firenze 1990, pp. 82-84

Crespi L., Polis, Varese. Gli ultimi cinquant'anni, 1997

Parrocchia di Sant'Antonio alla Brunella (a cura di), Brunella 2000. Un popolo in cammino, Varese 2000

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio