L'edificio, destinato principalmente a uffici, presenta un basamento commerciale con i primi due livelli fuori terra (piano terra e mezzanino) occupati da negozi, mentre i quattro piani superiori ospitano la sede della divisione BICA per la Montecatini. L'intero blocco è basato sulla razionalizzazione del processo costruttivo: l'impianto strutturale a travi e pilastri in cemento armato adotta la misura del serramento come distanza d'interasse tra i supporti verticali, tra i quali vengono montati serramenti in alluminio a bilico verticale che ritmano a tutta altezza i prospetti del palazzo. Il fronte principale, rivolto a via San Giovanni sul Muro, appare quindi come un gigantesco portale vetrato che, nella versione definitiva del progetto, si apre sulla retrostante via Porlezza ora collegata da un passaggio pedonale. Le porzioni di facciata non chiuse da curtain wall sono rivestite invece in tessere di clinker, posate orizzontalmente, e il vano scala che distribuisce in altezza le diverse funzioni è chiuso da pareti di vetrocemento animate da disegni geometrici astratti. L'edificio è concluso in altezza da un piano attico arretrato, nascosto alla vista dalla strada da una pensilina metallica appesa a livello della gronda, che si configura come una sorta di aureola di pontiana memoria.

Per l'edificio della BICA (acronimo di Beni Immobili Civili Agricoli) Magnaghi e Terzaghi hanno messo a punto il progetto di una maniglia in alluminio - utilizzata all'interno del complesso - poi prodotta e commercializzata dalla ditta Olivari con il nome di "Bica". Per la stessa divisione della Montecatini, Magnaghi e Terzaghi realizzeranno, a pochi anni di distanza dall'esperienza in via San Giovanni sul Muro, un altro blocco per negozi, uffici e abitazioni posto lungo via Vittor Pisani.

Fondo Mario Terzaghi. Comune di Milano. Centro di alti studi sulle arti visive - CASVA

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio