Lombardia Beni Culturali
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Cartula promisionis

1106 gennaio, Almenno.

Negro del fu Martino, di Sombreno, promette a Ribaldo del fu Marchese, di Bergamo, di non avanzare rivendicazioni in merito ai sei appezzamenti di terreno, di cui due campivi, siti in Sombreno, a lui pervenuti a titolo di vendita. Ribaldo, da parte sua, corrisponde a Negro venti soldi di denari d'argento a titolo di launechild, rinunciando altresì a un prato detto Colarido.

Originale, BCBg, Collezione di pergamene, perg. 3800 (A).

La rifilatura della pergamena lungo i margini laterali ha comportato la caduta di porzioni di testo talvolta anche di una certa estensione.
Il doc. adombra una situazione di contenzioso circa le terre in oggetto, che tanto la promessa avanzata da Negro di non molestarne il pacifico possesso, quanto la corresponsione di una cifra pecuniaria e la refuta di un prato da parte di Ribaldo mirano evidentemente a risolvere in un quadro d'informale pattuizione.
Il toponimo Leminne (ovvero, e più frequentemente nelle carte bergamasche, Lemene/Lemenne) indicava una vasta porzione di territorio all'imbocco della Val Brembana, tra la sponda occidentale del Brembo e quella orientale dell'Adda, su cui insisteva un'antica curtis regia documentata a partire dall'VIII secolo e successivamente, fino all'XI secolo, incluso nella contea di Lecco. Zona, quindi, di radicamento patrimoniale e giurisdizionale di almeno un ramo dei Gisalbertini e, soprattutto, dell'episcopato bergamasco (che solo nel 1220 rinuncerà, fatto salvo il diritto di esazione della decima, a una parte delle prestazioni signorili dovute dalla locale comunità), Lemine assumerà nel corso dei secoli XIII-XIV una sempre più spiccata e autonoma fisionomia politica, dotandosi di propri organismi politici a base comunale e strutturandosi in numerose vicinie raccolte attorno a chiese plebane. L'identificazione della località originaria con uno dei comuni odierni di Almenno e Almè è resa problematica (come nel doc. qui edito) laddove non esitano riferimenti interni soddisfacenti; negli altri casi, si è tenuto conto dei suggerimenti proposti da MAZZI, Nota bibliografica, pp. 87-103 e SALA, Almè e Almenno, pp. 471-81.
La produzione del notaio Umfredus, sporadicamente attestato nella documentazione locale a cavaliere dei secoli XI e XII, è caratterizzata dalla presenza di numerose mende ortografiche e grammaticali.

(SN) In Christi nomine. Anno ab incarnacione domini nostri Iesu Christi millesimo centesimo sesto, mense ge[nuarii]. | Tibi Ribaldi, filio condam Markisi, de civitate Pergamo, ego Nigro, filius condam Martin[i], [de loco Brine](a), [presens presen]|tibus dixi: Spondeo atque promitto ut non sit mihi licenciam nec potestatem per nullum vis i[ngenium]| que fieri potest agere nec causare nominative pecies sex de terra, due campive et qu[attuor ...](b)|[que habe] re visus sum (c) in s(upra)s(crip)to loco Brine. Prima pecia campiva dicitur Supra via; coeret ei fines: a mane [...](d)|[a s]era Martini, a montes Iohanni. Secunda dicitur a Larno: a mane Martini, a meridie Giselberti, a sera [...](e). [Prima pecia dicitu]r a Plaza, arbores duo super abente: a meridie Iohanni, a sera via. Secunda dicitur al Comuno: [...](f)|[a meri]die via, et arbores duo super abente, et due d(icuntu)r al Banke, et est omnia infra ipses c[orencies](g)|[cum superior]ibus et inferioribus seu cum finibus et accesionibus suarum in integrum. Et si ego qui supra Nigro aud meos [heredes vel aliqu]a persona contra te qui supra Ribaldo aut cui tu dederis tuisque heredibus s(upra)s(crip)tam vind(icion)em agere a[ut causare]| presumserimus, vel si aparuerit ullum datum aud factum vel quodlibet scriptum in alia[m partem dediss]em aud fecissem et claruerit, tunc componere promitto cum meis heredibus s(upra)s(crip)tam vind(icion)em in d[uplum, pena] nomine argenti denarios bonos sol(idos) vigincti. Et in tali tenore accepi ego qui supra Nigro [a te] qui supra Ri[baldo launec]hild argenti denarios bonos sol(idos) decem et septem ut ec mea promisio firma permaneat. Et fecit ip[se Ribaldus refutacionem](h) de prato uno qui dicitur Colarido. Actum in loco Leminne, feliciter. Signum (i) ## (j) manus s(upra)s(crip)ti Nigr[i qui hanc cartulam promi]sionis fieri rogavit ut supra. Signum ## manibus Alberti Calvo et Alberti de T(re)zolzo. (SN) Umfredus notarius scripsi, post traditam complevi et dedi.


(a) Integrazione probabile.
(b) Lacuna di estensione imprecisabile.
(c) Così A, evidentemente in luogo di es.
(d) Lacuna di estensione imprecisabile.
(e) Lacuna di estensione imprecisabile.
(f) Lacuna di estensione imprecisabile.
(g) Integrazione probabile.
(h) Integrazione probabile.
(i) Sig- è reso con un grafismo, qui e nel caso seguente.
(j) Segno a graticcio puramente convenzionale, senza valore d'indicazione numerica.

Edizione a cura di Gianmarco De Angelis
Codifica a cura di Gianmarco De Angelis

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