Lombardia Beni Culturali
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Cartula vinditionis

1117 (?) aprile, Bergamo.

Giselberto e Giovanni Carintanus, germani, figli del fu Mauro, di Bergamo, ambedue di legge longobarda, dichiarano di aver ricevuto dieci lire di denari d'argento da Ottone del fu Giovanni Bianco, anch'egli di Bergamo, quale prezzo della vendita di una vigna in Astino. Berta e Alberga, mogli dei venditori e agenti col consenso dei rispettivi mariti, s'impegnano a non avanzare pretese sul terreno in oggetto, ricevendo per la loro promessa il launechild.

Originale, BCBg, Collezione di pergamene, perg. 587 C (A). Nel verso, di mano del sec. XII pressoché coeva a quella del notaio rogatario: 'Car(ta) Ioh(ann)is Carintani', completata da mano del sec. XIII in.: 'Et constavit Ottoni lib(ras) .X. | de vinea sua, hoc est de Plano | Clausi q(uod) appellatur Planum Carentani'. Di altra mano del sec. XIII leggermente posteriore: 'In Planum Carentani'. Segnatura settecentesca: '1117'.
La pergamena, pur complessivamente in discreto stato di conservazione, presenta alcune macchie e rosicature di modesta entità lungo i margini laterali, ma senza alcun pregiudizio alla lettura. Si osserva un piccolo foro di concio tra rr. 9-10. La scrittura è disposta parallelamente al lato lungo della pergamena.
All'anno 1117 corrisponde l'indizione decima: i dati cronologici espressi concordano fra loro nel caso in cui si postuli l'uso dello stile dell'incarnazione secondo il computo fiorentino (ciò che costringerebbe a posticipare la datazione del doc. al 1118), e si ammetta pertanto che il notaio, presumibilmente a pochi giorni dall'inizio del nuovo anno, abbia continuato a scrivere per errore 1117. Tuttavia, tenendo conto della scarsa diffusione del calcolus Florentinus presso i notai bergamaschi attivi in questo periodo, si è preferito optare per l'ipotesi dell'errore materiale, lasciando invariata l'indicazione del millesimo, pur facendola seguire da segno di dubbio. D'altra parte, al fine di ricomporre la discrepanza fra gli elementi cronologici dichiarati nel testo, e considerando come l'adozione dell'indizione settembrina secondo il computo bedano risulti pressoché sistematica nella prassi notarile bergamasca del primo XII secolo, esiste pur sempre la possibilità d'ipotizzare che la stesura in mundum della presente cartula sia avvenuta dopo il 23 settembre, con la conseguente attribuzione al documento dell'indizione in corso in quel momento.

(SN) In Christi nomine. Anno ab incarnatione domini nostri Iesu Christi mill(esimo) centesimo septimodecimo, | mense aprilis, ind(ition)e undecima. Constat nos Gisilbertus et Ioh(anne)s Carintanus germani, filii quondam Mau|roni, de civitate Pergamo, qui profesi sumus lege vivere Langobardorum, accepisemus sicuti et in presentia testi|um manifesti sumus quod accepimus a te Otto, filio quondam Ioh(ann)i Blanco, de eadem civitate, argenti denarios bo|nos libras decem, finito pretio, sicut inter nos convenimus, pro petia una de terra vidata iuris nostri quam | habere visi sumus in loco Astino. Coeret ei: a mane et montibus Sancti Alexandri, a meridie et sera monasterii, quic[quid]| et omnibus infra ipsas coerentias pertinet in integrum sit tibi traditum. Que autem s(upra)s(crip)ta petia de terra vidata, sicut | supra l(egitur), cum superiore et inferiore (a) seu cum fine et accesione sua in integrum a presenti die in tua qui supra | Ottoni et cui tu dederis tuisque heredibus persistat potestatem, iure proprietario nomine, habendum et fatiendum | exinde quicquid volueritis, sine omni nostra et heredum nostrorum contrad(ition)e. Quidem spondimus atque promittimus nos qui supra germani, | una cum nostris heredibus, tibi qui supra Ottoni et cui tu dederis tuisque heredibus s(upra)s(crip)tam vind(ition)em omni tempore ab omni con|tradicente homine defensare; et si defendere non potuerimus, aut si contra hanc cartulam agere quesierimus, tunc s(upra)s(crip)tam vind(ition)em | vobis in duplum restituamus in eodem vel in consimili loco. Quia sic inter nos convenimus. Actum civitate Pergamo(b). Signum (c) # (d) manibus s(upra)s(crip)torum Gisilberti et Carintani, germani, qui hanc cartulam fieri rogaverunt. Signum # manibus Ioh(ann)i et Landulfi seu Gisilberti testes. (SN) Lanfrancus notarius scripsi, post traditam comple[vi] et dedi. Promisione fecerunt isionem fecerunt Berta coniux s(upra)s(crip)ti Gisilberti et Alberga, coniux [suprascripti] Io[anni], per eorum consensu, de s(upra)s(crip)ta | petia de terra vidata quod non debent agere nec causare, inobligata dupl[a qu]e[r]i[monia] pena et sol(idos) .X. Post|ea tacite permaneant, launechild inde acceperunt.


(a) Segue et inferiore erroneamente ripetuto e non cassato.
(b) -o nell'interlineo per mancanza di spazio in fine di rigo.
(c) Sig- è reso con un grafismo, qui e nel caso seguente.
(d) Segno a graticcio puramente convenzionale, senza valore d'indicazione numerica, qui e nel caso seguente.

Edizione a cura di Gianmarco De Angelis
Codifica a cura di Gianmarco De Angelis

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