Lombardia Beni Culturali
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Henrici III regis iussio

1045 luglio 22, Maastricht.

Enrico III imperatore, per la propria anima e su istanza di Ermanno, arcivescovo <di Colonia> e arcicancelliere, stabilisce che tutti coloro che abitano nel castrum detto Novum, sito in Monte Rezino, in vicinia Gardę, non debbano più versare il fodrum a nessuno, ma vivere da liberi e servire il monastero di <San> Salvatore e S. Giulia di Brescia.

Minuta, ASBs, ASC, Codice Diplomatico Bresciano, busta 5, perg. LXIX [A]. Copia Odorici, busta 20.4. Regesto Astezati, pp. 69, 344, 538, 693. Regesto Cristoni, p. 2. Nel verso, di mano del sec. XII: Preceptum Enrici de Castro Novo quod est in Monte Rezino | in vicinia Garde; di mano del sec. XVIII (forse Astezati): c. 37 (forse a fissare la sequenza dei diplomi regi e imperiali e delle bolle papali conservati nell'archivio monastico?); altre annotazioni di epoca moderna, tra cui segnatura Astezati: K fil. 1 n. 32.

Edizioni: MARGARINI, Bullarium Casinense, II, n. LXXXIX, p. 81; MGH, D. H. III, n. 142, pp. 178-79 (M).
Trascrizione: BAITELLI, Annali historici, p. 43; p. 63 (alla data 1046; trad. it.).
Regesti: BÖHMER, Regesta, n. 1531; ODORICI, Storie Bresciane, V, n. LIVb, p. 60; STUMPF, Die Regesten, n. 2280.
Cf. VIOLANTE, La chiesa bresciana, p. 1034 (nota 7); CAPITANI, Imperatori e monasteri, p. 454; VARANINI, L'olivicoltura, p. 122; WEMPLE, S. Salvatore/S. Giulia, p. 97; MENANT, Campagnes, pp. 403 (nota 25), 465 (nota 255); VARANINI, Nota introduttiva, pp. 9, 12.

La pergamena, pur presentando alcune macchie provocate dall'umidità e una leggera usura lungo le antiche piegature, è complessivamente in buono stato di conservazione.
Il diploma è caratterizzato da un'impaginazione piuttosto approssimativa (assente la rigatura e non costante lo spazio interlineare), dalla mancanza della riga del signum (erasa), nonché da un dettato impreciso che ricorda la lingua e il formulario di qualche professionista attivo presso la cancelleria di Enrico II (cf. MGH, D. H. II, 296a). Non si esclude che il presente diploma possa essere stato redatto sulla base di un altro doc. di Enrico II rilasciato in favore di S. Salvatore e S. Giulia e conservato nella cancelleria intorno al 1045, oppure che ci si trovi di fronte a una falsificazione prodotta nell'XI secolo; tuttavia appare forse più verosimile ritenere che questo doc. sia una minuta redatta, forse dal destinatario, in una scrittura cancelleresca - peraltro assai simile a quella di un originale -, la quale, sia a motivo delle numerose imprecisioni sia perché la richiesta presentata venne respinta, non ottenne l'approvazione della cancelleria (cf. MGH, D. H. III, n. 142, p. 178).
Alla luce di questo, risulta piuttosto singolare la registrazione fatta da Astezati nel suo Indice, dove a proposito del doc. si annota la soppravvivenza del sigillo o almeno di una parte di esso ('autografo con parte di sigillo'), riaffermata in una copia del XIX secolo ('un pezzo di sigillo più legato che attaccato'). Sebbene infatti il passaggio conclusivo del testo ricordi l'ordine relativo all'apposizione del sigillo verbalmente impartito dall'imperatore, è probabile che questo, a causa della mancata approvazione del diploma, non venne mai apposto, come si evince anche dalla completa assenza di indizi (frammenti di filo o fori nel lembo inferiore della pergamena) che ne attestino l'effettiva congiunzione alla membrana pervenutaci.
Nella data l'anno di ordinazione (sotto cui sembra si possa intravedere l'intenzione di una aggiunta) e l'anno di regno sono errati.
Circa l'ubicazione del castrum novum nei pressi dell'odierna Costermano, cf. VARANINI, Nota introduttiva, p. 7; CASTAGNETTI, Comitato di Garda, p. 186.

IN NOMINE SANCTĘ ET INDIVIDUĘ TRINITATIS. HEINRICUS DIVINA LARGIENTE CLEMENTIA REX. TOTIENS (a) NOSTRĘ CORONĘ STATUS AUGENDO DILATATUR, | quotiens (b) Sancta ęcclesia (c) ex nostris concessibus et iustis munificentiis benigne (d) augmentatur. Quapropter omnibus Sanctę Dei ęcclesię fidelibus noverit | universitas, qualiter pro remedio animę nostrę et interventu dilecti nostri Herimanni archiepiscopi et archicancellarii voluimus (e) et prece|pimus omnes homines habitantes castrum quod vocatur Novum castrum (f), situm (g) in monte Rezino, in vicinia Gardę, ut ab hac hora et in antea | nullus dux, marchio, comes, vicecomes, sculdachio, gastaldio magna parvaque persona audeat ad publicam exacturam vel ad aliquem | redditum, quem vocant fodrum (h), predicti castri homines compellere aut invitare, sed liceat eos sub nostri mundibur[d]ii protectione a talibus (i) condictionibus (j) | liberos (k) securiter vivere et Sancte Dei ęcclesię in honore Domini Salvatoris et Beatę Iulię martiris (l) Christi requiescentis in loco Brixię vale|ant debitę deservire. Si quis huius nostrę iussionis violator extiterit, sciat se compositurum purissimi auri libras .C., | medietatem (m) camerę nostrę et medietatem predictę Sanctę Dei ęcclesię eiusdemque (n) loci abbatissę. Quod, ut verius credatur (o), et diligentius (p) | observetur, hanc (q) nostri sigilli inpressione cartam (r) iussimus insigniri (s).
HU(M)FREDUS CANCELLARIUS VICE (t) D(OMI)NI HERIMANNI ARCHIEPISCOPI (u) ET ARCHICANCELLARII (v) RECOGNOVI.
Data anno d(omi)nicę incarnationis .M°XLV°., indic(ione) .XIII., .XI. kal(endas) augusti, ordinationis vero do(m)ni Heinrici tercii .X°., regni vero eius .VI°. Actu(m) (w) feliciter Traiectum.


(a) -n- aggiunta in seguito nello spazio tra le lettere contigue.
(b) -n- aggiunta nell'interlineo.
(c) Prima c nell'interlineo.
(d) -e corr. da ę mediante rasura della cediglia.
(e) -i- nell'interlineo con segno di richiamo.
(f) castru(m) aggiunto nello spazio bianco tra le parole contigue.
(g) -i- corr. da u mediante rasura del primo tratto.
(h) redditum - fodrum su rasura.
(i) -l- corr. su altra lettera, come pare.
(j) condictionibus aggiunto nel margine, al di fuori dello specchio della scrittura.
(k) -o- corr. da i.
(l) Prima i corr. da r.
(m) medietate(m) su rasura.
(n) -d- corr. su altra lettera, come pare.
(o) Sotto credatur due lettere (a. b) di mano del sec. XIII-XIV (probatio pennae?).
(p) d- corr. su altra lettera erasa, come pare.
(q) hanc, con -c nell'interlineo, aggiunto nello spazio bianco tra le parole contigue.
(r) carta(m) aggiunta nello spazio bianco tra le parole contigue.
(s) Segue una riga in litterae elongatae erasa, di cui si legge con l'ausilio della luce di Wood Signum domni.
(t) vice su rasura di altre lettere.
(u) archi- su rasura.
(v) Segue uno spazio bianco dell'estensione di circa quindici lettere in cui doveva, con ogni probabilità, trovare posto il monogramma.
(w) A Actu(s), come pare.

Edizione a cura di Gianmarco Cossandi
Codifica a cura di Gianmarco Cossandi

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