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Urbani III papae litterae gratiosae

<1186, 1187> gennaio 14, Verona.

Urbano <III> , imitando i predecessori Alessandro <III> e Lucio <III> , conferma la sentenza che O <gnibene> , vescovo di Verona, ha emanato, senza possibilità d'interporre appello, nella controversia sorta tra la badessa Letizia e le monache <di S. Vittore> di Meda, da una parte, e i borghigiani di Meda, dall'altra, circa l'elezione del sacerdote della chiesa parrochiale medese di S. Maria.

Originale, AATMeda, SVP, sec. XII, nr. 146 [A]. Copia autentica settecentesca del notaio Giovanni Angelo Custodi, ivi [B]. Copia semplice settecentesca in lingua italiana, segnata N, ivi, nr. 144: si tratta, in realtà, delle varianti essenziali rilevate attraverso la collazione con la lettera di Lucio III (doc. nr. 7) e registrate in calce alla copia semplice segnata M. Regesto settecentesco di mano del Custodi, camicia cartacea di A, datato 1187 (ultima cifra non perspicua) circiter, 14 ianuarii e corredato di due segnature numerali, 15 e 170, nonché della sigla F, ivi. Altro regesto settecentesco, camicia cartacea di A, e regesto novecentesco, ivi. Ulteriori regesti settecenteschi: [CUSTODI], Veritas oprimi potest, p. 20; [ID.], Pro monialium Medę iuribus, p. 13; Inventario 1738, nr. 170. Nel verso di A, centralmente, grafismo non perspicuo, forse D. o Da, oppure 6a; nello spazio compreso tra la prima e la seconda piegatura verticale, perpendicolarmente al senso della scrittura del recto, di mano moderna, forse settecentesca: Confirmazione apostolica della sentenza | fatta dal vescovo di Verona a favore | del mon(aste)ro di Meda per l'elet(ion)e del capelano | di S. Maria; nello spazio compreso tra la seconda e la terza piegatura verticale, in senso speculare rispetto alla scritta precedente, di mano moderna parzialmente evanita e visibile con luce di Wood : Confirmatio sente(n)tiæ | p(a)p(æ) Urbani Cribelli ad | favore(m) r(everendarum) monialiu(m)| pro parochiali eccl(es)ia | remotis appellationibus | burgensium Medę; nell'angolo superiore destro, di mano del Custodi: 1186, 14 genaro | vel | 1187, 14 genaro.

Regesta: KEHR, Italia pontificia, VI/1, p. 138, nr. *5, che attinge alla Risposta al papele, e data: "(1186) feb. 14"; JAFFÈ-L., -.
Cf. Risposta al papele, pp. [9] e [14], che data: '14 febbrajo 1186', riferendone esigui lacerti; ALLIEVI, Per una storia di Seveso, p. 85, dalla Risposta al papele; BERETTA, Recensione, p. 159; PICASSO, Una lettera graziosa, p. 134 nota 12.

La pergamena, percorsa da quattro antiche piegature (una orizzontale, tre verticali), presenta un accentuato sbiadimento dell'inchiostro lungo il margine destro.
Il sigillo plumbeo è assicurato al filo di seta (originariamente, funicolo rubei et aureati coloris), che attraversa i quattro fori della plica (due per ciascun lembo).
Per la datazione, sono stati presi in considerazione la durata del pontificato e l'itinerario di Urbano III, attestato a Verona il 13 e il 20 gennaio 1186 (JAFFÈ - L., nr. 15521, 15522 e 15524), nonché il 12 e il 19 gennaio 1187 (ibid., nr. 15928 e 15929).
Viene evidenziata con il carattere corsivo la dipendenza dalla lettera di Lucio III (doc. nr. 7).

URBANUS episcopus servus servorum Dei. Dilectis in Christo filiabus Letitie abbatisse et monialibus monasterii de Medda, salutem | et apostolicam ben(edictionem). Cum inter vos et burgenses super electione p(re)sb(ite)ri ecclesie Sancte Marie, que parrochialis est ipsius loci et | ad vestrum monasterium pertinet, controversia mota fuisset et ad audientiam felicis recordationis Alexandri pap(e) p(re)decessoris nostri | delata, ipse eandem controversiam ad petitionem utriusque partis bone memorie O(mnebono) Veronensi episcopo (1), remoto appellatio|nis obstaculo, audiendam co(m)misit et fine debito terminandam. Qui siquidem, partibus ante se convocatis et rationibus hinc inde | plenius auditis et cognitis, vos ab impetitione burgen(sium) p(re)dictorum absolvit et eis super eadem causa silentium indixit (2). | Verum licet p(re)dicti burgenses a sententia ipsius episcopi ad sedem apostolicam appellaverint, idem tamen p(re)decessor noster, in|specto tenore sententie et attendens quomodo causa fuerat appellatione remota co(m)missa, eorum appellationem non duxit | aliquatenus admittendam sed memorati episcopi sententiam ratam et firmam habuit et auctoritate apostolica confirmavit (3). Nos | itaque tam ipsius quam felicis memorie Luc(ii) pap(e) antecessoris nostri (4) vestigiis inherentes, sententiam ipsam auctoritate | apostolica confirmamus et presentis scripti patrocinio co(m)munimus, statuentes ut nulli omnino hominum liceat | hanc paginam nostre confirmationis infringere vel ei ausu temerario contraire. Si quis autem hoc at|temptare presumpserit, indignationem omnipotentis Dei et beatorum Petri et Pauli apostolorum eius se noverit | incursurum. Dat(a)Veron(e), .XVIIII. kal(endas) febr(uarii).
(BP)


(1) Ognibene; cf. Introduzione, nota 36.
(2) Doc. nr. 5 dell'Appendice: sentenza del vescovo Ognibene (1177 marzo 14).
(3) Doc. nr. 4.
(4) Doc. nr. 7.

Edizione a cura di Annalisa Albuzzi
Codifica a cura di Gianmarco Cossandi

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