Lombardia Beni Culturali
321

Carta donationis et offertionis

1194 aprile 3, Morimondo.

Pietro, di Magnago, dona a Filippo, priore, nonché a Obizzone de Matreniano, canevario del monastero di Morimondo, tutti i beni che possiede e che potrà in futuro acquistare o lavorare, riservandosene l'equivalente di venti soldi di denari milanesi terzoli, e dedicando se stesso al monastero medesimo; dichiara inoltre che sua moglie Adelasia possiede soltanto la somma di quaranta soldi, costituenti la sua dote.

Originale, ASMi, AD, pergg., cart. 688 [A]. Regesto Osio e copia semplice ottocentesca, camicie cartacee di A. Altri regesti, BONOMI, Morimundensis, pp. 561-2, n. 271; Catalogo, IV, fasc. 75. Nel verso, di mano forse coeva, annotazione su due righe quasi totalmente inintelligibile anche con l'ausilio della luce di Wood - oltreché parzialmente nascosta dalla segnatura Bonomi -, di cui si recupera soltanto, verso la fine della prima riga, Gisla Rax[a], e, nella seconda, il toponimo ad Veraxolum, riferibili alla donazione che segue sulla stessa pergamena; segnature Bonomi: 271. MCXCIV. Testamento; 271*. MCXCIV. Donazione.

Cf. OCCHIPINTI, Il monastero di Morimondo, p. 544, nota 56.

La pergamena, su cui segue il doc. n. 322, presenta una generale usura nonché diffuse ma trascurabili macchie di umidità. L'inchiostro è ripassato in più punti.
Sul rogatario cf. nota introduttiva al doc. n. 255.

(SN) Anno dominice incar(nationis) mill(esimo) cent(esimo) nonag(esimo) quarto, tercio die mensis aprilis, in|dicione duodecima. Vita et mors in manu Dei est; melius est homini (a) sub | metu mortis vivere quam ad spem vivendi ad mortem subitaneam pervenire. | Et ideo ego Petrus, de loco Magnago in Oro, me dono et omnia que nunc habeo et | dehinc in antea, Deo propicio, adquistare vel laborare pottuero (b), et offero a presenti die | et hora vobis domno Philipo, priori de Morimondo, et do(m)no Obizoni, canevario ipsius | monasterii, ad partem iamdicti monasterii, reservante in me de suprascriptis rebus usque | ad soldos viginti terceolorum denar(iorum) Mediol(anensium); et confiteor coram vobis, do(m)no Philipo priori | et do(m)no Obizoni de Mat(re)niano, quod Adelaxia, coniux mea, in casa mea habet tantum pro | sua dote soldos quadraginta presite monete. Actum in ecclesia Sancte Marie de Morimondo (c).
Interfuerunt Guelfus de Bexate et Albertus Canis.
(SN) Ego Mainfredus qui vocor Benbonus iudex rogatus hanc car(tam) scripsi.


(a) A homni.
(b) Così A.
(c) A Morimado.

Edizione a cura di Michele Ansani
Codifica a cura di Gianmarco Cossandi

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