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Edificio per abitazioni in via Plutarco 15
Milano (MI)

Indirizzo: Via Plutarco 15 - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio per abitazioni

Caratteri costruttivi:

  • strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • facciata: ceppo gentile; intonaco tinteggiato; tessere in ceramica bianca
  • coperture: a falde con terrazze
  • serramenti: in legno verniciato di bianco, con avvolgibili; in alluminio

Cronologia:

  • progettazione: 1952 - 1955
  • esecuzione: 1955 - 1956
  • data di riferimento: 1952 - 1956

Committenza: Immobiliare Pompeo e Senofonte

Autori:

Uso: abitazione

Condizione giuridica: proprietà privata

Descrizione

Il fabbricato costituisce in ordine di tempo l'ultimo di ben cinque edifici per abitazioni realizzati dagli architetti Mario Asnago e Claudio Vender in una piccola area adiacente alla Fiera Campionaria di Milano, compresa tra via Senofonte e via Pompeo. Il progetto si articola in due corpi di fabbrica separati dal punto di vista dell'organizzazione della pianta ma unificati dai medesimi trattamenti di facciata, con due ingressi distinti in via Plutarco 15 e via Senofonte 9. Complessivamente il volume è di sei piani fuori terra, con seminterrato abitabile, piano interrato e attico. Se confrontato con gli altri interventi residenziali costruiti dai due architetti nelle immediate vicinanze, l'edificio appare figurativamente più ambiguo e ispirato a principi formali meno chiari; sembra inoltre sfuggire a quell'essenzialità, a quelle simmetrie misurate e allo stesso tempo contraddette che costituiscono la cifra delle loro architetture più celebri. Cambiando punto di vista è però possibile ascrivere a questa nuova modalità espressiva una precisa evoluzione della ricerca architettonica del sodalizio professionale: il disegno delle facciate si sviluppa non più attraverso la ripetizione o la variazione del singolo elemento, ma dal movimento di un'intera sequenza di parti architettoniche, creando un partito compositivo sempre nuovo su ognuno dei settori che compongono i piani-facciata. Su via Plutarco il rivestimento omogeneo in ceppo gentile è interrotto da tre file verticali di sfondati in cui si innestano i balconi, con parapetti in rete metallica. Alla sequenza regolare di aperture che disegna la facciata fa da contrappunto - come già nel celebre edificio di via Albricci 10 - una finestra più grande che è spostata verso l'angolo a rompere l'allineamento verticale. Su via Senofonte una serie di logge profonde poste alle due estremità della facciata raccordano con un andamento a spigolo i due fronti di via Plutarco e via Pompeo, il primo con un angolo ottuso e il secondo con un angolo acuto. In via Pompeo un breve tratto di facciata rivestita in intonaco bianco e scandita da una sequenza verticale di balconi loggiati lascia spazio a un arretramento rispetto al filo stradale; su questo lato affacciano direttamente le zone di servizio del corpo di fabbrica attestato su via Plutarco, in cui un vano scala posto al centro distribuisce due appartamenti per piano. Il corpo con ingresso da via Senofonte presenta invece due vani scala con andamento libero rispetto agli assi ortogonali su cui è impostata la pianta: una sorta di licenza poetica che determina, ai vari piani, l'irregolarità di tutti i locali adiacenti alle scale, con pareti inclinate all'interno degli appartamenti. Numerose sono le variazioni in pianta della distribuzione degli alloggi, con grande attenzione alla gerarchia tra gli ambienti. L'androne, per via della particolarità del percorso che conduce ai due vani scala e per la ricchezza dei materiali che lo rivestono, è trattato anche nella rappresentazione progettuale come un elemento separato e autonomo. In entrambi gli ingressi sono collocate piccole rampe di accesso che portano alla quota del piano rialzato. Costruito in aderenza all'edificio di via Plutarco 13 - realizzato su progetto degli stessi Asnago e Vender tra il 1948 e il 1955 - il fabbricato costituisce la testata di un intero isolato lungo e stretto, un tempo affacciata verso il recinto della Fiera e oggi schiacciata dalla presenza soverchiante dei complessi residenziali di City Life, che appaiono come grandi fuori scala sullo sfondo di un tessuto urbano minuto.

Notizie storiche

Sul lotto a chiusura dell'isolato compreso tra le vie Plutarco, Senofonte e Pompeo - poi occupato dai due edifici realizzati separatamente da Asnago e Vender ai civici 13 e 15 di via Plutarco - nel 1946 era stato presentato il progetto di un unico enorme condominio, a firma dell'architetto Alessandro Pasquali: un massiccio corpo edilizio ad H caratterizzato dalla presenza di numerosi terrazzamenti e dalla notevole compattezza del volume, con uno dei due lati lunghi a formare la testata su via Senofonte. Il progetto non viene realizzato e la licenza edilizia risulta scaduta al dicembre 1947. Già nell'anno successivo vengono presentate le prime proposte progettuali di Asnago e Vender per l'edificio di via Plutarco 13, mentre il lotto verrà completato definitivamente soltanto nel 1956 con la realizzazione del fabbricato di via Plutarco 15 e via Senofonte 9. Con il progetto di questo edificio Asnago e Vender si allontanano dal tema della bidimensionalità della facciata che era stata il loro marchio di fabbrica a partire dalla metà degli anni Trenta - e che è ancora il motivo dominante dell'edificio al civico 13 - per sperimentare nuove modalità di trattamento delle superfici, in cui i vuoti e le sporgenze dei balconi contribuiscono a formare sequenze inaspettate e spazialmente rappresentative di una diversa e più articolata idea di fronte urbano, preludendo ai casi più celebri degli edifici di via Caterina da Forlì e via Verga.

Documentazione allegata

  • Vista complessiva dell'edificio su via Senofonte angolo via Pompeo. Stampa fotografica b/n. (Archivio Asnago e Vender)
  • Dettaglio della facciata su via Plutarco. Stampa fotografica b/n. (Archivio Asnago e Vender)
  • Fotografia Olivo Barbieri. (Archivio Asnago e Vender)
  • Pianta. Da bibliografia: Zucchi, Cadeo, Lattuada, 1998. (Archivio Asnago e Vender)

Fonti archivistiche

Archivio Asnago e Vender, Seveso (MB) - scheda fondo vedi »

Archivio Civico, Milano - scheda fondo vedi »

Bibliografia

Aloi R., Nuove architetture a Milano, Milano 1959, pp. 283-286

Milano oggi, Milano 1959, p. 79

Perogalli C., Case ad appartamenti in Italia, Milano 1959, pp. 23-26

Pica A., Architettura italiana ultima, Milano 1959, p. 8

Ufficio Studi e Sviluppo dell'Impresa Pessina, 25 anni di costruzioni Pessina, Milano 1976, p. 8

Albertini A./ Novati M., Asnago/Vender architetti, Como 1986, p. 37

Boriani M./ Morandi C./ Rossari A., Milano contemporanea, itinerari di architettura e urbanistica, Torino 1986, p. 253

Albertini A./ Novati M., Domus, Asnago/Vender e Milano. Itinerario n. 19, Milano 1987, n. 688, novembre

Albertini A./ Novati M., Quaderni del Dipartimento di progettazione dell'architettura del Politecnico di Milano, L'archivio Asnago e Vender, Milano 1987, n. 6, dicembre, p. 63

Zucchi C., Condominio XXI Aprile a Milano (1951-53), Mario Asnago e Claudio Vender, Genova 1993, p. 108

Irace F., Milano moderna, architettura e città nell'epoca della ricostruzione, Milano 1996, pp. 129, 146-152

Irace F., Storia dell'architettura italiana. Il secondo Novecento,, Martellago 1997, p. 68

Cadeo F./ Lattuada M./ Zucchi C., Asnago e Vender. L'astrazione quotidiana. Architetture e progetti 1925-1970, Milano 1999, pp. 146-149

Gramigna G./ Mazza S., Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano 2001, p. 290

Caruso A./ Thomas H., Asnago Vender and the construction of modern Milan, Zurich 2014

Bettini G., La città animata. Milano e l'architettura di Asnago Vender, Milano 2016

Credits

Compilatore: Suriano, Stefano (2016)
Responsabile scientifico testi: Costa, Andrea