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Sponsio, manifestatio et confessio securitatis Aldegrausi Laudensis episcopi

<951>.

Aldegrauso, vescovo di Lodi, a seguito della richiesta di Stefano, abate del monastero di S. Pietro, condona il censo di quindici soldi dovuti ogni anno dallo stesso monastero alla chiesa cattedrale, riducendo la prestazione annua all'offerta, a s. Pietro, di un denaro presso l'altare di S. Maria nella medesima cattedrale, oltre al pasto del 29 giugno, riservato ai soli canonici.

Copia semplice del sec. XII ex. - XIII in., AMVLo, Pergamene, tab. 1 [B]. Regesto: copia del sec. XV (terzo quarto) di copia del 1223 circa da antigrafo da regesto del sec. XII ex., BAMi, ms. ambr. E 124 sup., c. 85v [R]; Bonomi, Synopsis, p. 15, n. 5.
Sul verso, di mano del XV sec.: Carta perdonacionis facta per (per: om.) dominum episcopum L(audensem) monasterio Sancti Petri; segnatura del XVI secolo: III.5; altra segnatura moderna (Porro): sig. + e regesto della stessa mano; segnatura e data Bonomi: 5. DCCCCL....
Edizione: ZACCARIA, p. 108; CAPPELLETTI, XII, p. 296; PORRO LAMBERTENGHI, n. 730 (con data tra il 962 e il 972); VIGNATI, Codice diplomatico, I, n. 13 (con data tra il 951 e il 962); MANZINI, I vescovi, p. 78.
Regesto: SALAMINA, n. 5 (con data 950); NEGRI, p. 48 (del solo R, con data 951).

Cattivo stato di conservazione, piccole lacerazioni a sinistra, mentre la parte destra presenta ampie rosicature. La pergamena era originariamente piegata in quattro nel senso della scrittura; essa era cucita a una 'peticio' del 951, come testimonia la corrispondenza dei forellini di cucitura nei margini inferiore di questa e superiore dell'altra. Si vede la rigatura.
Data l'impossibilità di stabilire con certezza la larghezza della membrana, i tre puntini che segnalano i guasti nella parte destra hanno valore puramente convenzionale.
B si presenta privo di elementi di datazione; si ritiene però di identificare questo documento con quello del 951 descritto nella Cronaca di S. Pietro di Lodi Vecchio [R]: Anni domini nostri Yesu Christi DCCCCLI, indictione IX, tempore Agapiti II pape, Belengarius IIII cum filio suo Alberto imperantibus (così). Belengarius (così per Aldegrausus) episcopus cum suo cap(itulo) perdonavit de soldis XV soldos XIII, pro amore Dei et ad peticionem secundi Stephani abbatis, sicut legitur in privilegio uno quod sic incipit: In nomine sancte et individue Trinitatis. Quoniam quicquid Christo favente pastoralis etc. (il ms. Ambr. è edito in NEGRI e in CARETTA, Il liber del giudice Alberto). Autore del documento conservato nell'archivio vescovile è il vescovo Aldegrauso: a questo proposito il già citato documento del 951 e un documento del 970 (ASMi, MD, cart. 8, n. 106 del 25 gennaio 970, pervenuto in copia autentica del XII sec., cfr. PORRO LAMBERTENGHI, n. 715 e VIGNATI, Codice diplomatico, I, n. 15). Il termine post quem è la menzione del precedente vescovo Ambrogio: questi è nominato in alcuni diplomi di Ugo e Lotario tra il 942 e il 945 (cfr. SCHIAPARELLI, I diplomi di Ugo e Lotario e di Berengario II e Adalberto, n. 53, attribuito al 940; nn. 62 e 63, il primo dei quali del 942 maggio 25, cfr. MURATORI, Antiquitates, III, col. 62, e il secondo del 942 agosto 10, cfr. MURATORI, Antiquitates, I, col. 661); l'ultimo è il n. 78 del 945 marzo 11: in questo caso viene nominato un Ambrogio vescovo, senza fare riferimento alla diocesi, ma Schiaparelli nell'indice lo identifica con il presule lodigiano, per analogia con altri documenti). Aldegrauso è inoltre presente a un doc. del 969 citato in un placito pavese del 18 luglio 985 (cfr. MANARESI, I placiti, n. 206). Il vescovo successivo, Andrea, risulta insediato almeno dal 18 novembre 972: cfr. trascr. di D. Lodi del XVII sec. (metà) da perduta copia autentica del XIII sec. (prima metà), BCLo, XXIV A 33, f. 24, e di G.A. Porro del XVIII sec. in., BCLo, ms. XXIV A 61, f. 203 (ed.: UGHELLI, IV, col. 658; ZACCARIA, p. 111; CAPPELLETTI, XII, p. 297; PORRO LAMBERTENGHI, col. 1288; VIGNATI, Codice diplomatico, I, n. 16; reg.: KEHR, VI/1, p. 250, n. 4).
Per la datazione della copia, la mano pare quella del notaio Alberto Lungus, attivo tra il 1186 e il 1212.
Il dettato non è sempre corretto. La 'iussio', in particolare, tra guasti delle pergamena e incongruità grammaticali, lascia qualche dubbio sul ruolo preciso del 'presbiter Radbertus', canonico, e del 'domnus senior' (che va probabilmente inteso come canonico 'senior', che conferisce a Radberto la 'iussio').

+ In nomine sancte et individue Trinitatis. Q(uonia)m quicquid Christo favente pastoralis providentie iuxta morem ecclesiasticum ord[[...]]| tempus stabilitum fore necesse est, ideo ego Aldegrausus, sancte Laudensis Ecclesie humilis episcopus, consultu et consensu sancte L[audensis Ecclesie con]|sacratum, p(resens) p(resentibus) dixi : manifestum est m(ih)i eo quod petier(it) ad nos Stephanus, venerandus abb[a]s [monasterii][[...]][Sancti]| Petri, princeps apostolorum, qui est scito foris prope hac urbis Laude, ut nos, propter Deum et remedium anime nostrisque s[uccessorum,][[...]]| perdonassemus tantum de fictum quod nostre Ecclesie per ipsius ecclesie iam dicti loci debitis erant p(re)solvere (a), q(uonia)m se lamentaba[t][[...]]| ecclesie prefati monasterii oleum, aluminaria concinanda vel unde ipsum fictum adquirere nec dare potuissent [[...]][propter pa]|upertatem, actenus etenim prefati monasterii abbas ad partem nostre Ecclesie de more XV sol(idorum) exibebat. N[os igitur][[...]], | considerantes me Deo omnipotenti (b) misericordiam (c), una cum cunctis sacerdotibus et filiis ecclesie matre (a) vel pro rem[e]d[io anime][[...]], | concedimus et perdonavimus eis ut deinceps in festivitate sancti Petri annua dumtaxat sol(idum) unum off[erat][[...]]| eum supra altare Sancte Dei genitricis Marie in ecclesia matre; nostre autem Ecclesie antiquo honore sacerdotibus pastum [[...]], | videlicet III kal(endas) iulii, preparet atque tribuat, quo tantummodo cardinales sacerdotes, presbiteri scilicet ac diaconi, subdiaconi [[...]]|mendum conveniant. Hanc igitur nostram sponsionem, manifestationem atque securitatis (d) confessionem omni tempore inviolatam [[...]]| status Christo propitio sublimet et sancta congregatio ad exorandum Deum omnipotentem promptior evigilet. Huius autem [[...]]| firmitatem Radbertus presbiter de cardine sancte Laudensis Ecclesie scribere per iussu (a) domni senioris communuimus propria manu sub[[...]].


(a) Così B.
(b) -i corretta su e
(c) considerantes - misericordiam: così B.
(d) Da securitate mediante correzione di i su e e aggiunta della s

Edizione a cura di Ada Grossi
Codifica a cura di Ada Grossi

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