Castello di Bissone

Santa Cristina e Bissone (PV)

Indirizzo: Via Castello, 5 a-d (Ai margini del centro abitato, in posizione dominante) - Bissone, Santa Cristina e Bissone (PV)

Tipologia generale: architettura fortificata

Tipologia specifica: castello

Epoca di costruzione: sec. XIV

Descrizione

Il castello si sviluppa su una costa che digrada verso l'alveo padano, presenta uno schema a perimetro chiuso; la volumetria ha un andamento lievemente poligonale e può essere meglio visto nel suo insieme da nord-est e da sud-ovest.
Di proprietà privata, è una massiccia costruzione quadrilatera, con grande corte nobile alla quale si accede da un portone carraio con arco a tutto sesto sito in via Castello.
La fronte principale a ovest è scandita da dieci finestre al piano superiore e da nove a quello inferiore.
I quattro angoli della costruzione, forse originariamente turriti, hanno basamento a scarpa.
Sopra i lembi di intonaco si scorgono lacerti di decorazione pittorica barocca, risalente al XVII sec., epoca dei restauri subiti dal castello.
Nell'angolo sud-ovest è annessa una costruzione minore di età recente; il cui lato sulla via è stato dotato di merli alla ghibellina; la porzione ovest conserva una finestra ogivale priva di modanature e un coronamento a dentelli in mattone. A questo modesto fabbricato, ristrutturato forse su un preesistente "corpo di guardia", sono addossati due dei quattro pilastri che sorreggono il cancello d'ingresso al castello. La controfacciata di questa costruzione è stata adattata a porticato e delimitata da un cortile sussidiario aperto da due lati e dotato di una piccola piscina. A sud-est del sedime si scorgono le vestigia di un presunto baluardo o mastio saliente.
L'ampio cortile antistante, in uso al podere al quale era annesso il maniero, comprende anche altri stabili di varie dimensioni e tratti di muro di confine.
Il complesso è stato molto rimaneggiato nel corso dei secoli, tanto che ne risulta difficile la lettura dell'originario fortilizio.

Notizie storiche

Il borgo di Bissone viene citato per la prima volta in una donazione fatta il 12 aprile 969 da Adelaide (vedova di Ottone I), al monastero di San Salvatore in Pavia. Solo nei primi anni del XIV sec. si ha notizia del castello e della famiglia Scola ivi insediata, alla quale succedette per vendita pro indiviso della quarta parte dei beni, Bonifacio de Strada detto Paucopillio (1303).
Nel 1530 gli stessi possedimenti pervennero ad Ardizzone de Pietra, come risulta da un atto.
Nel 1376 tre parti di Bissone, in seguito a sentenza ispirata da Bianca di Savoia (moglie di Galeazzo Visconti), appartenevano alla famiglia De Pietra, mentre la restante parte era appannaggio di Bernabò Visconti, testimonianze documentarie del tempo attestano che il castello fosse diroccato.
Nel 1380 le terre e il castello passarono a Faustino dè Lantani, che ottenne i beni usurpandoli con violenza e inganno, protetto dalla duchessa Regina della Scala (moglie di Bernabò Visconti). Alla morte di quest'ultima i possedimenti passarono in proprietà a Giovanni Galeazzo Visconti, Conte di Pavia e di Virtù, che li donò a Giacomo de Soleria di Modena, suo camerlengo. Dai carteggi si evince che i Pietra erano in procinto di riedificare il castello e dotarlo di un alto muro di cinta nel periodo dell'usurpazione, interventi che poi furono portati a termine dalla stessa Regina della Scala che lo trasformò in palazzo.
Per anni la famiglia Pietra reclamò inutilmente i beni che gli erano stati sottratti con la forza, ci furono vari passaggi di proprietà, ma non è chiaro come siano avvenuti i doni e le compravendite, sino al 1447 quando il feudo fu venduto a Vitaliano Borromeo, pur pendendo un'azione penale intentata dai Pietra.
Nel 1450 il duca Francesco Sforza ratificò la vendita del castello e dei beni di Bissone, già fatta dal duca Filippo Maria Visconti al conte Vitaliano Borromeo; atto rogato dal notaio Giacomo Perego di Milano a favore di Filippo Borromeo, figlio del fu Vitaliano. Dal 1575 al 1627 i Borromeo possedettero queste terre senza interruzione, quando passarono ai Visconti Borromeo in eredità. Nel 1817 i beni appartennero al duca Antonio Litta Visconti Arese, quindi alla marchesa Ponti dal Pozzo Cuttica di Cassine.

Uso attuale: intero bene: abitazione

Uso storico: intero bene: difensivo

Condizione giuridica: proprietà privata

Credits

Compilazione: Mascione, Maria (1999)

Descrizione e notizie storiche: Manara, Roberta; Marino, Nadia

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