Borgo di Limone sul Garda

Limone sul Garda (BS)

Indirizzo: Limone sul Garda (BS)

Tipologia generale: borghi e centri storici

Descrizione

Il borgo di Limone sul Garda si sviluppa all'interno di una piccola insenatura riparata a nord dal Dosso dei Roveri e si caratterizza per la presenza di uliveti, grandi cedraie e limonaie abbandonate, oggetto negli ultimi anni di progetti di restauro e ripristino delle antiche attività di coltivazione come la "Limonaia del Castel", nel cuore del paese, e quella "del Prà de la Fam", presso il porto di Tignale, tra le rocce a picco sul lago.
Caratteristico è inoltre il centro storico raggiungibile percorrendo il lungolago sul quale si affacciano alberghi e strutture ricettive. Interessante dal punto di vista storico-artistico è la chiesa parrocchiale del XVII secolo, intitolata a San Benedetto Confessore ad aula unica e riccamente decorata all'interno, nella quale si conservano due tele di Andrea Celesti (1637-1712) e una Deposizione di scuola bresciana datata 1543. Altro gioiello nascosto del borgo di Limone, al termine di una piccola scalinata che costeggia le case, è la piccola chiesa dedicata a San Rocco, sul Lungolago Marconi, edificata nel XVI secolo. La facciata è semplice e poco decorata, l'interno è arricchito da un interessante affresco dai colori vivaci che occupa tutta la parete di fondo, raffigurante la Madonna tra i Santi Rocco e Sebastiano, e da una Annunciazione ai lati dell'apertura dell'abside. Da segnalare anche l'esistenza di un Museo del Turismo, allestito all'interno dell'ex-palazzo Comunale, con lo scopo di tramandare nel tempo la nascita e lo sviluppo del turismo a Limone. A completare il percorso espositivo, una sezione è dedicata alla scoperta dell'"apoproteina A1 Milano", un unicum riscontrato in una parte dei cittadini di Limone e oggetto di studi e approfondimenti scientifici.

Notizie storiche

Fino agli anni Trenta Limone sul Garda, prima della costruzione della strada gardesana, era raggiungibile solo dal lago o attraverso le montagne. L'isolamento forzato aveva condizionato l'economia del borgo basata essenzialmente sulla pesca e la coltivazione di olivi e limoni. La coltivazione degli agrumi dalla riviera genovese giunse sulle sponde del Garda nel corso del Duecento, forse ad opera dei frati del convento di San Francesco di Gargnano. A partire dal Seicento, per proteggere piante e frutti dai freddi invernali, furono costruite le prime limonaie dotate di muraglie, pilastri e travi su cui, da novembre a marzo, si fissavano assi e vetrate. La coltivazione degli agrumi ebbe un forte sviluppo durante la prima metà del Settecento, soprattutto grazie agli investimenti della famiglia Bettoni, tanto che i limoni venivano esportati in Germania, in Polonia, in Russia. I primi segnali di crisi di questa attività si manifestarono però nel secondo Ottocento anche a causa della concorrenza, a seguito dell'unificazione d'Italia, degli agrumi delle regioni meridionali. Collegata a partire dal 1932 con gli altri paesi della riviera, nell'immediato dopoguerra, grazie all'afflusso dei primi turisti provenienti dal nord Europa, Limone cominciò a cambiare volto e a trasformarsi progressivamente in un fiorente centro turistico, uno dei più vivaci del Lago di Garda. All'inizio degli anni Duemila, a Limone sono stati avviati alcuni importanti progetti di restauro e valorizzazione delle antiche limonaie abbandonate. Nel 2004 l'amministrazione comunale ha acquistato la Limonaia del Castel e ne ha promosso il restauro, provvedendo anche alla piantumazione degli alberi di limoni, cedri, pompelmi, mandaranci, chinotti e clementine. Con un progetto analogo, promosso in questo caso dalla Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano, è stata recuperata una delle limonaie più monumentali giunte fino a noi, la "Limonaia del Prà de la Fam". Qui oltre al restauro delle strutture sono state impiantate nel rispetto delle tecniche storiche di coltivazione, piante di limoni, e alcuni esemplari di mandarino e bergamotto.

Credits

Compilazione: Marino, Nadia (2016)

Descrizione e notizie storiche: Nava, Valentina

Fotografie: Marino, Nadia

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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