Borgo di Brinzio
Brinzio (VA)
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Tipologia generale: borghi e centri storici
Tipologia specifica: borgo
Descrizione
Il borgo di Brinzio, situato a 11 chilometri dal centro di Varese, si colloca nella parte nord-ovest della Val di Rasa, tra i massicci montuosi del Campo dei Fiori e della Martica. Nel territorio comunale si trovano il suggestivo Laghetto di Brinzio e numerosi torrenti. Il comune, il cui territorio è interamente compreso nel Parco regionale Campo dei Fiori, ha conservato fino ad oggi la sua natura di borgo agricolo. Testimonianze di particolare interesse storico artistico si riscontrano nel centro cittadino dove sorge la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo. L'edificio settecentesco, situato in piazza Galvaligi, conserva al suo interno interessanti opere d'arte, tra le quali, si ricordano la Natività della Vergine di Camillo Procaccini nella navata destra e sulla sinistra, i Santi Pietro e Paolo in gloria con la Vergine e un volo di angeli, attribuito a Barocci o alla sua scuola. Tra le emergenze architettoniche di Brinzio, sono da annoverare anche esemplari di architettura civile, in particolare alcune ville edificate, per lo più, in stile eclettico a partire dagli inizi del XIX secolo come dimore estive, su commissione di alcune famiglie dell'alta borghesia cittadina. La testimonianza più significativa e antica di questa stagione edilizia è Villa Ranchet, sita in viale Cadorna, costruita nel 1816 per iniziativa di Luigi Configliachi, professore presso l'Università degli Studi di Padova e fiduciario dell'imperatore d'Austria successivamente acquistata da Leopoldo Ranchet, industriale originario di Gallarate. Interessanti come testimonianza della storia locale sono anche le antiche case a corte che ospitavano i maestri d'arti e mestieri, come la Cà di Architt, il Cantunasc, la Curt di Badoll, o la casa del fabbro.
Notizie storiche
Secondo la tradizione il primo nucleo abitativo di Brinzio si sarebbe formato nell'anno 800 in località detta Casèe, situata nella parte più alta dell'odierno nucleo abitato, grazie ad un gruppo di pastori di Cabiaglio che qui aveva stabilito il proprio alpeggio. I ritrovamenti archeologici di utensili e resti di focolari di epoca preistorica testimoniano però una storia molto più antica. A riprova della lunga durata dell'insediamento, tra i reperti archeologici si annoverano infatti una chiave di bronzo, alcune monete con il volto dell'imperatore Commodo (161 - 192 d.C.), vasi e altri oggetti.
Il borgo di Brizio viene citato per la prima volta in un documento relativo ad una stima di alcuni terreni datata all'anno 979. In quell'occasione tra gli "extimatores" fu registrato infatti un certo Bonifredus del loco Brenci. La ricostruzione della storia del paese è resa problematica dalla scarsità dei documenti conservati fino ai giorni nostri. Nel centro storico si riscontrano diverse testimonianze di edifici a corte aperta che rivelano la vocazione agricola e artigianale del borgo, divenuto tra il XIX e gli inizi del XX secolo anche luogo di villeggiatura, in particolare per la stagione estiva. In anni recenti il borgo si è arricchito di nuove e moderne istituzioni culturali quali una nuova sede per la biblioteca comunale nell'ex municipio di Piazza Galvaligi (2006) e nel 2008, il Museo della Cultura Rurale Prealpina, allo scopo di raccogliere la memoria storica della vita quotidiana di un tempo.
Credits
Compilazione: Marino, Nadia (2016)
Descrizione e notizie storiche: Nava, Valentina
Fotografie: Guerriero, Paola
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1j590-00036/
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