Palazzo Benzoni

Crema (CR)

Indirizzo: Via Civerchi, 9 (Nel centro abitato, integrato con altri edifici) - Crema (CR)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: palazzo

Configurazione strutturale: Edificio a corte quadrangolare disposto su due piani fuori terra. La struttura è costituita da muratura in laterizio intonacata e colonne in pietra in corrispondenza del portico a piano terra. Le strutture orizzontali sono formate da volte a crociera in muratura e da solai lignei a cassettoni.

Epoca di costruzione: sec. XVII

Descrizione

Attuale sede della Biblioteca Comunale di Crema, Palazzo Benzoni è collocato tra via Rivafredda e via Civerchi, dove si affaccia il fronte principale. Strutturato attorno ad una corte quadrangolare a giardino, si caratterizza per il sontuoso portale sulla facciata, realizzato per un altro edificio mai costruito, circondato da due robuste cariatidi marmoree che poggiano su basamenti con emblemi bellici. Il prospetto sviluppato su due piani è modulato dalla sequenza di finestre incorniciate da quadri bugnati e sovrastate da cornici trapezoidali e curve alternate. L'androne d'ingresso introduce nell'elegante porticato in controfacciata a cinque arcate sorrette da colonne in pietra, che si ripete sul lato opposto ma è tamponato da pareti vetrate. Un maestoso portale, che si apre nel porticato, fiancheggiato da lesene su cui poggiano due vasi ornamentali, immette nel grande scalone ornato da statue in stucco che conduce la piano nobile. Malgrado gli interventi nel corso dei secoli, l'interno del palazzo ha mantenuto i caratteri di una prestigiosa dimora nobiliare. Le sale del piano nobile, che ospitavano gli ambienti ad uso abitativo della famiglia Benzoni, dove oggi sono collocate le sale della biblioteca, presentano una grande varietà di stucchi che decorano porte e fanno da cornice a pitture seicentesche. Celebre è l'affresco raffigurante Atena, Afrodite e Crono, Artemide e Mercurio, affiancati da ninfe, putti, amorini, animali e da figure allegoriche

Notizie storiche

Già nel XIII secolo la nobile famiglia Benzoni abitava in Crema nei dintorni del palazzo, la cui esistenza è documentata per la prima volta nel testamento di Nicolò Benzoni del XVI secolo. E' nel 1627, per volontà del conte Roberto Benzoni, colonnello della Serenissima, che il palazzo viene rimaneggiato e ampliato fino ad assume le forme attuali, come attesta l'iscrizione in marmo murata nella semicolonna del portico. A Giovanni Andrea Benzoni si devono invece gli interventi decorativi tardo secenteschi negli ambienti al piano nobile dell'edificio e l'inserimento in facciata del sontuoso portale acquistato prima del 1694 dalla famiglia Tensini che lo aveva commissionato intorno al 1630 per una villa da costruire in città, che non fu mai realizzata. Rimane residenza della famiglia Benzoni fino al 1795, quando è ereditato da Maurizio e Venceslao Frecavalli. Affittato per una quindicina d'anni, nel 1832 è venduto all'Ospedale degli Esposti e dei Mendicanti che lo occupa fino al 1929 apportando pesanti interventi agli ambienti; interventi che proseguono anche negli anni seguenti quando l'edificio conosce le più svariate destinazioni d'uso. Acquistato nel 1949 dal Comune di Cremona, il palazzo diventa sede del Tribunale fino a trasformarsi, dal 2002, in sede della Biblioteca Civica

Uso attuale: intero bene: biblioteca

Uso storico: intero bene: abitazione; intero bene: ospedale; intero bene: Croce Rossa, Tribunale, Vigili

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Riferimenti bibliografici

Cremona e il suo territorio: Arte, suoni, colori e sapori tra Adda, Serio, Oglio e Po, Milano 2007

Touring club italiano, Lombardia, Roma 2005

Bruschieri C./ Merico S., Crema, 2003, pp. 46-50

Bombelli A., Crema bella: guida artistica di Crema e dintorni, Crema 1959, p. 40

Verga G., I monumenti architettonici di Crema e dintorni, Crema 1939, p. 137

Perolini M., Vicende storiche degli edifici monumentali e storici di Crema, Crema 1975

Credits

Compilazione: Marino, Nadia (2013)

Aggiornamento: Marino, Nadia (2015)

Descrizione e notizie storiche: Marino, Nadia

Fotografie: Marino, Nadia

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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