Basilica di S. Simpliciano

Milano (MI)

Indirizzo: Piazza S. Simpliciano - Milano (MI)

Tipologia generale: architettura religiosa e rituale

Tipologia specifica: chiesa

Configurazione strutturale: L'interno si presenta oggi a croce a T, a tre navate, di uguale altezza, con transetto a due navate, tiburio e abside. Nella navata maggiore le arcate trasversali sono a pieno sesto, mentre nelle navate minori, di epoca posteriore a sesto acuto. L'esterno è caratterizzato dalle alte paraste che si chiudono ad arco sotto la linea di gronda, come era già avvenuto nel paramento in laterizio dello stesso palazzo imperiale di Treviri o dei più vicini granai di Massimiano dell'odierna Via Broletto, bucato qui dalle alte finestre, ora occluse, ma ancora ravvisabili dall'esterno

Epoca di costruzione: sec. XII

Autori: Ambrogio, progetto; Ambrogio da Fossano, detto Bergognone, decorazione; Meda, Giuseppe, rifacimento; Maciachini, Carlo, rifacimento facciata

Descrizione

Si trattava di una costruzione di proporzioni estremamente ampie (oltre 56 m di lunghezza, 21 di larghezza e 19,50 di altezza) con le pareti esterne modulate da grandi arcate (sul modello dell'Aula palatina di Treviri). Di impianto cruciforme, presentava un'abside semicircolare di dimensioni maggiori rispetto a quella romanica, con due ambienti laterali. Annesso alla chiesa, e impostato sul braccio nord del transetto, è il martyrium, anch'esso cruciforme. Non è chiaro quando i grandi spazi unitari vennero frazionati da serie di pilastri (già in età longobarda, in relazione alla testimonianza delle tegole?), poi rimodulati tra xi e xii secolo per accogliere le volte in muratura. L'invaso centrale fu trasformato a tre navate, e anche il transetto venne ripartito in due; all'incrocio venne eretto il tiburio. Oltre all'abside venne rifatta, agli inizi del XII secolo, la facciata, purtroppo restaurata da Carlo Maciachini (l'architetto progettista del Cimitero Monumentale) nel 1870. Sono evidenti le tracce per le immorsature di un atrio, progettato ma non realizzato. Resta integro e leggibile il portale, che reca nelle due fasce capitellari le figure
(molto danneggiate) delle Vergini sagge che incontrano lo sposo e un vescovo con i sacerdoti che si recano alla consacrazione della basilica.

Notizie storiche

Se Ambrogio, oltre alla basilica Apostolorum (S. Nazaro), alla Martyrum (S. Ambrogio), alla Prophetarum (S. Dionigi), abbia fondato anche la Virginum, non è dato sapere, anche se è molto probabile e comunque certamente non ne vide l'ultimazione. Essa accolse dopo la sua morte le reliquie dei martiri dell'Anaunia, inviate dal vescovo di Trento Vigilio al suo successore, Simpliciano, del quale custodì (dal IX sec.?) le spoglie, assumendone infine il nome. Ritrovamenti di tegole fittili con il bollo di Agilulfo e Adaloaldo testimoniano di lavori alle coperture in età longobarda. Nella seconda metà del IX secolo vi venne fondato un monastero benedettino, retto dai monaci di S. Protaso ad Monachos. Menzionata nel testamento del vescovo Ariberto (1034), pochi anni dopo (1039) ricevette una cospicua donazione da parte di un certo Azzone e della moglie Rienza. Sino alla metà del secolo scorso si era ritenuto che la basilica non conservasse traccia della propria struttura originaria, soprattutto a causa dei rovinosi lavori di restauro condotti intorno al 1840 da Giulio Aluisetti all'interno dell'edificio. Wart Arslan, nel corso delle ricerche preparatorie per il contributo sull'architettura romanica nella grande Storia di Milano voluta da Giovanni Treccani (1954), poté già nel 1944 dar conto viceversa della sostanziale integrità della compagine tardoantica, nella quale la ricostruzione romanica si era accortamente calata.

Uso attuale: intero bene: chiesa

Uso storico: intero bene: chiesa

Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Ribaudo, Robert (2011)

Descrizione e notizie storiche: Cassanelli, Roberto

Fotografie: BAMS photo Rodella/ Jaca Book; Barbalini Fabio

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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