Villa Lorenzini - complesso

Vimercate (MB)

Indirizzo: Via General Cantore, 7 - Vimercate (MB)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: villa

Configurazione strutturale: La villa presenta una pianta a corte chiusa, ha due piani fuori terra ed è inserita in un parco isolando il complesso dal centro abitato. Il prospetto principale è caratterizzato da un monumentale portone d'ingresso ed è scandito da una regolare disposizione delle finestre. La copertura è a padiglione con manto in tegole a coppo in laterizio. Ad est sorge la chiesa del borgo, la Cappella di San Giacomo e San Cristoforo. Alla chiesa sono addossate le ex scuderie per i cavalli, rifatte alla fine dell'Ottocento, che formano una corte chiusa a sud da due maneggi, uno aperto a impianto rettangolare, uno chiuso di forma circolare.

Epoca di costruzione: prima metà sec. XVIII

Comprende

Descrizione

Villa Lorenzini è un nucleo residenziale di origine nobiliare collocato a nord-est del centro di Vimercate, alla località Oldaniga, lungo la direttrice stradale per Ruginello.
L'edificio, originatosi per fasi successive, ha impianto a corte quadrilatera, con l'appendice di una manica lunga (le stalle, poi adattate a scuderie) verso nord-ovest e il compendio della chiesa dei Ss. Giuseppe e Cristoforo.
Edificato lungo il Torrente Molgora, al cui alveo si avvicina il fabbricato rustico delle stalle, la villa gode di una precisa autonomia rispetto al nucleo storico di Oldaniga, isolato e schermato da consistenti alberature.
Al fondo di un breve rettifilo che si diparte dalla strada comunale per Ruginello è la fronte principale dell'edificio, inquadrata da un cancello in ferro battuto tra pilastri modanati, con vasi in graniglia cementizia. Un secondo cancello, ancora in situ, replica l'accesso alla proprietà dal margine est del vasto parco esteso sino al torrente.
Elevato su due piani, la villa ha nella facciata principale un asse di riferimento che corrisponde al portale d'ingresso ad arco ribassato, incorniciato da modanature a stucco confluenti in un fregio centrale. Alle finestre, regolarmente distribuite su tutti i prospetti, si accompagnano cornici con chiave di volta. A livello della copertura, oggi interessata da un intervento di manutenzione ordinaria, si allunga una fascia sottogronda con mensole lignee.
Con la progressiva trasformazione dalla metà del Novecento, la villa adattata alla funzione di assistenza e ricovero - dapprima per bisognosi, in seguito per anziani - ha perso negli ambienti interni la pressoché totalità degli elementi distintivi riconducibili all'originaria dimora. Rimane, ed è un elemento notevole, lo scalone monumentale in pietra serena a balaustri, in un vano comunque alterato.
Di rilievo nel complesso il fabbricato delle stalle, poi utilizzato come scuderia, il cui lungo prospetto principale, esposto a est, è scandito da semicolonne di granito di differente altezza e, per contro, poggianti su adeguati basamenti.
Nella generale sistemazione degli spazi del giardino figurano i nuovi collegamenti a galleria vetrata tra l'antica villa e i fabbricati più recenti, innestandosi nel padiglione che fu dei cavalli, conservata testimonianza dell'allevamento qui insediato per alcuni anni, a pianta circolare e con la copertura sostenuta dall''originaria struttura lignea.

Notizie storiche

Il nucleo di Oldaniga a nord-est del centro di Vimercate fu sin dal Medioevo sede dell'omonima potente famiglia, insediata in un castello, attorno alla quale si è svolta la plurisecolare vicenda del luogo. Con la scomparsa dell'antico maniero, la comunità ebbe dal 1300 un riferimento anche in una cappella titolata a San Giacomo apostolo che, sul finire del XV secolo, vide estesa la dedicazione anche a San Cristoforo.
A Ruginello, poco più in là verso nord, vi era l'Oratorio di Santa Maria Addolorata, dal 1570 chiesa parrocchiale. Le chiese dei due nuclei, sprovviste di battistero, confessionale e campanile, furono al centro delle distinte parrocchie sino al 1606, quando in seguito alla vista pastorale del Cardinal Federico Borromeo fu eletta sede parrocchiale la chiesa di Oldaniga, rimanendo sussidiaria quella di Ruginello.
Il villaggio di Oldaniga si costituì con un tessuto rurale di basse cortine edilizie, androni e porticati aperti su cortile, in un sistema fortemente integrato con la campagna. Al suo interno prese forma nel Settecento una dimora signorile, sorta per volere dei conti Besozzi, nobile famiglia che ebbe un rilevante ruolo nel Contado della Martesana, dalla fine del Cinquecento possessori del latifondo di Cologno.
Col nome di Villa Besozzi, Oldani, Fossati la dimora giunse all'Ottocento, quando entrò nelle possessioni della famiglia Gussi.
Ai primi del Novecento la villa fu acquistata dai Lorenzini Cremisini. A quel tempo la crescita della popolazione rese necessaria la costruzione di un nuovo tempio a servizio delle due frazioni di campagna, eretto a partire dal 1909 in prossimità di Ruginello con la partecipazione delle rispettive comunità.
Fu così che dal 1920 la chiesa dei Ss. Giacomo e Cristoforo venne sconsacrata e successivamente acquistata dal conte Lorenzini. Aggregata così alla nobile villa, fu restaurata nel 1935 e riaperta al culto "per onorare la memoria di Piera Lorenzini, salita al cielo il 22 gennaio 1930", come reca scritto la lapide pavimentale posta nel tempio.
Il conte frattanto aveva adattato una parte della propria tenuta all'allevamento di cavalli, denominato "La razza Oldaniga", dove svernavano le giumente purosangue impiegate nelle corse all'ippodromo di San Siro. Gli adattamenti degli spazi al centro della funzione zootecnica si rivelarono ben presto insufficienti, mentre si andava prefigurando una nuova stagione per la villa. Resasi necessaria una migliore sistemazione, l'allevamento fu spostato in un luogo più idoneo, lasciando così libere ampie superfici della proprietà, con i Cremisini trasferiti a Roma e il proposito di vendere la dimora di Oldaniga.
A partire da quel momento prese consistenza il proposito di creare ad Oldaniga una casa per i bisognosi Per merito dell'indomita Bice Molina Cremagnani, e grazie al determinante coinvolgimento nell'impresa della famiglia Lorenzini, nell'antica dimora l'istituto venne fondato nel 1945.
La villa è così divenuta sede della Casa Famiglia San Giuseppe, istituzione di carità e assistenza che mantiene tutt'oggi un ruolo di grande rilievo sociale, dal 1993 riconosciuta civilmente come Ente Morale di diritto privato.
Di contro, la funzione ha richiesto adattamenti e sistemazioni che, salvaguardando l'impianto complessivo, hanno al fine profondamente alterato gli ambienti interni.

Uso attuale: intero bene: attività assistenziale

Condizione giuridica: proprietà persona giuridica senza scopo di lucro

Accessibilità: In auto da Milano:
Seguire le indicazioni per Lecco/Tangenziale Nord/Tangenziale Est/Usmate Velate/Venezia/A52/A4/A51/E64/E70 ed entra in A51/Tangenziale Est
Prendere l'uscita 19-Vimercate Sud verso Via Bergamo/SP2

Da Milano: Dalle stazioni Fs di Porta Garibaldi e Centrale, treni in direzione Carnate, Bergamo o Lecco (sempre via Carnate). Scendere alla stazione Fs di Arcore. Da lì, la linea Z319 o Z320
MM2 (metropolitana linea 2 verde) fino al capolinea di Cologno Nord. Da lì, autobus NET linea Z322 (Cologno Nord - Trezzo sull'Adda) o Z323 (Cologno Nord - Vimercate).

Da Lecco: Treni Fs in direzione Milano. Scendere alla stazione Fs di Arcore. Da lì, la linea Z319 o Z320

Da Bergamo e da Brescia: Treni Fs in direzione Milano, via Carnate. Scendere alla stazione Fs di Arcore. Da lì, la linea Z319 o Z320

Da Monza e da altre località: consultare il sito www.trasporti.regione.lombardia.it
Per orari e mappe dei percorsi consultare il sito www.nordesttrasporti.it

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Gibelli, Silvia (1993); Mercuriali, Cristiana (1993)

Aggiornamento: Salerni, Patrizia (1999); Bresil, Roberto (2009); Vicini, Emanuele (2009)

Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele

Fotografie: Bresil, Roberto; Vicini, Emanuele

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).