Spersola

Spersola

Descrizione

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: spersola

Materia e tecnica: legno (scortecciatura, taglio, riduzione in assi, intaglio, inchiodatura)

Misure: 24,7 cm. x 43,2 cm.

Descrizione: L'oggetto si compone di tre piedi d'appoggio; quello centrale è più corto per conferire pendenza all'asse, lungo la cui superficie sono state praticate tre scanalature convergenti verso la bocca di uscita del siero. Il bordo è rialzato grazie a un listello di legno più leggero che corre lungo il perimetro.

Notizie storico-critiche: L'informatore Romeo Riva (2010, audiocassetta n. 6) racconta che quando si scorgeva una persona affetta da strabismo era d'uso l'espressione "Hai visto quello lì? Ha un occhio che guarda sull' as di furmagét!". Afferma che l'operazione di scolo non durava più di un paio di giorni altrimenti, se l'ambiente era caldo, i formaggi si deterioravano (nàven a màa). Le formine, ben pepate, venivano riposte in un contenitore arieggato e protetto da mosche e insetti (muschiröla) per qualche giorno, prima del consumo.
G.B. Muzzi (2003, p. 110) ricorda che il siero era riservato ai maiali o ai vitelli.
Fonti di documentazione: 2/3

Collocazione

Galbiate (LC), Museo Etnografico dell'Alta Brianza - MEAB

Credits

Compilazione: Sala, Annalisa (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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