Caldaia

Caldaia

Descrizione

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: caldaia

Materia e tecnica: rame (fusione, battitura, forgiatura, curvatura); ferro (trafilatura, taglio, curvatura)

Misure: 80 cm

Descrizione: L'oggetto è di forma troncoconica, largo e panciuto, con la base di diametro inferiore rispetto alla bocca. La base è saldata alle sponde dell'oggetto lungo il diametro. La bocca è rilevata mediante un tondino in ferro su cui è curvata la lastra di metallo. A due estremità della bocca sono inchiodate due barre metalliche terminanti ad anello, in cui è inserito il manico ad arco

Notizie storico-critiche: G.B. Muzzi (2003, vol. II, p. 109) informa che la grande caldaia era appesa alla catena, pronta a ricevere il latte già spannato. Il mandriano conosceva la quantità e l'intensità del fuoco per scaldare la cagliata. Non doveva superare i 60°. Se, per esempio, le mucche avevano mangiato erba grassa, il latte doveva essere portato a una temperatura superiore per non produrre formaggio amaro; se s'erano nutrite di erba magra, bisognava scaldare il latte a una temperatura inferiore.
La Signora Giovanna Massa ricorda che il Signor Bonariva Giovanni saliva in alpeggio da giugno a settembre presso la malga Onder a Lozio che era di proprietà comunale. Quando i malgari avevano poco latte facevano i formaggi nelle loro malghe, quando invece ne avevano tanto lo portavano al Caseificio che c'era a Lozio sito in Via S. Paolo.
Fonti di documentazione: 3/ 5

Collocazione

Lozio (BS), Casa Museo della Gente di Lozio

Credits

Compilazione: Gelmi, Michela (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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