Mazza

Mazza

Descrizione

Ambito culturale: pianura bresciana; Italia, Lombardia

Cronologia: sec. XX prima metàsec. XX prima metà

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: mazza

Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, foratura); ferro (riscaldamento, forgiatura, saldatura)

Misure: 37 cm x 93.2 cm x Ø 12 cm (intero)

Descrizione: Oggetto costituito da un manico cilindrico, commesso all'estremità inferiore al centro di un cilindro. Alle due estremità del cilindro è inserito uno spesso cerchio in ferro.

Notizie storico-critiche: G. Bassi e A. Milanesi (1976, p. 145) informano che la mazza veniva utilizzata anche per rompere i grossi ceppi in modo che il legno si spaccasse, lungo le sue venature, in pezzi più piccoli, in modo da maneggiarli più facilmente.
G.B. Muzzi (2001, p. 87) scrive che l'attrezzo era rinforzato alle estremità con gli anelli in ferro per evitare che si scheggiasse a causa dei forti colpi assestati sul cuneo. Le specie delle piante della pianura bresciana erano assai numerose: il pioppo (àlberå), il pioppo cipressino (àlberå pìnå), il gelso (mur), il platano (plàten), l'ontano (onés), la robinia (rubì), il salice (sàles), il sambuco (sambüc), la sanguinella (sanguanì), la quercia (rùer), il noce (nus), ed altri. Le piante erano di proprietà del padrone del fondo e costituivano parte in natura delle paghe dei salariati. Il padrone, inoltre, decideva se consentire o meno di lavorare i rami per realizzare i manici degli attrezzi agricoli, mentre assentiva a raccogliere i rami che seccavano spontaneamente sui platani o sui pioppi cipressini.
Fonti di documentazione: 3

Collocazione

Mairano (BS), Museo della Civiltà Contadina "Dino Gregorio"

Credits

Compilazione: Capra, Michela (2010)

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