Fondazione Corrente, Milano (MI)

Tipologia: archivio, biblioteca, museo
Indirizzo: Via Porta 5 - Milano (MI)
Ente proprietario: Fondazione Corrente
Sito web

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La Fondazione Corrente è nata nel 1978 su iniziativa di Ernesto Treccani, di Lidia De Grada Treccani e di artisti e intellettuali amici come Vittorio Sereni, Alberto Lattuada, Mario Spinella e Fulvio Papi, con lo scopo di conservare documenti riguardanti la rivista “Corrente di vita giovanile” (Milano 1938-1949)e incrementare lo studio del periodo di rinnovamento culturale che va dal Movimento di Corrente sorto intorno ad essa al Realismo.
Presso la Fondazione hanno sede lo Studio Treccani che conserva le collezioni artistiche, il Comitato per la tutela dell’opera di Ernesto Treccani e la direzione e redazione della rivista “Oltrecorrente” e vengono organizzati convegni, mostre e conferenze su temi artistici e letterari.


Profilo storico

Ernesto Treccani, nato a Milano nel 1920, entra giovanissimo ancora studente di ingegneria nei gruppi di avanguardia artistica e di fronda nei confronti della cultura fascista.

A 18 anni è fondatore della rivista che nasce a Milano con il nome di “Vita giovanile” , periodico mensile di letteratura arte e politica, il cui primo numero fu pubblicato il 1 gennaio 1938. A partire dal marzo dello stesso anno vennero eliminati i fasci stilizzati che contenevano il titolo e da ottobre il giornale mutò in “Corrente di vita giovanile” sopprimento una scritta mussoliniana riportata di fianco. Infine dal 1939 il vecchio titolo divenne quasi illeggibile per far spazio alla titolazione “Corrente”. Se al suo esordio la rivista aggrega un gruppo di intellettuali per lo più milanesi, dall’aprile del ‘38 assuErnesto Treccani assume un carattere nazionale divenendo un organo in cui si riconoscono numerosi scrittori, poeti e cineasti estranei al clima di altre riviste allineate alla cultura del regime fascista divenendo una rivista di “fronda” sia pure nei modi e nei limiti consentiti dalla censura. La chiusura del periodico avvenne su disposizione di Mussolini alla vigilia delell’entrata in guerra dell’Italia. Il ruolo di maggior rottura dei canoni imposti da regime consiste proprio nell’aver aperto le pagine del periodico a correnti e personaggi della cultura italiana non allineati, tra gli altri Antonio Banfi, Anceschi Paci e altri.

Espose per la prima volta alla Bottega di Corrente nel 1940
insieme agli amici Birolli, Guttuso, Migneco e Sassu e agli altri membri del gruppo; nel 1943, ancora alla Galleria di Corrente e della Spiga, espose con Cassinari e Morlotti.

Dopo la guerra e la resistenza, cui partecipò attivamente, fu redattore, insieme a De Grada, De Micheli, Vittorini e altri, del “Il 45”, poi animatore, con Ajmone, Chighine, Francese, Testori, del gruppo di “Pittura” e redattore della rivista “Realismo”: la Galleria del Milione presentava nel 1949 la sua prima personale con una monografia di Duilio Morosini. In quel periodo incominciò a dipingere anche a Parigi, da allora significativo punto di riferimento per il suo lavoro.

Nel 1950 partecipò con opere di bianco e nero alla Biennale di Venezia e successivamente, nel 1952 e 1956, con mostre personali di disegno e pittura alla XVI e XVII edizione; nello stesso 1956 prese parte alla mostra di realisti organizzata presso la Leicester Gallery di Londra e tenne una personale alla Heller Gallery di New York.
La realtà contadina calabrese, conosciuta direttamente nel lunghi soggiorni a Melissa – e il paesaggio urbano industriale – di Milano e di Parigi, costituivano in quel periodo i temi fondamentali della sua pittura. Tra i lavori degli anni Sessanta sono da ricordare le cinque grandi tele ispirate a La luna e i falò di Pavese (1962-63), il ciclo di opere Da Melissa a Valenza (1964-65), i dipinti sul tema del giardino e delle siepi e la serie di acquarelli dedicata a un viaggio a Cuba. Negli ultimi decenni ha operato in luoghi diversi, sviluppando in molteplici direzioni la propria ricerca: dalla campagna emiliana alle regioni dell’Italia meridionale, dove ha lavorato a Matera, Potenza e Policoro, fino ai paesi contadini dell’Ucraina,
attraversati sulle orme di Babel in un viaggiofantastico ispiratore della grande tela del Rosso Cavaliere (1977). Muore a Milano nel 2009.


Patrimonio

La collezione delle opere

La collezione di dipinti, grafica e scultura conservata dal 1978 nello StudioTreccani, presso la Fondazione Corrente, documenta tutto il percorso figurativo dell’artista: dagli esordi, nel periodo di Corrente, fino agli anni del realismo e agli sviluppi più recenti. Nello Studio, che comprende anche l’atelier dove l’artista lavorava, sono conservate 248 opere, suddivise tra opere pittoriche, disegni, incisioni, smalti a fuoco, sculture e ceramiche di Ernesto Treccani.

Archivio documenti

La parte documentaria costituisce una sezione autonoma, l’Archivio documenti. L’archivio personale di Ernesto Treccani costituisce il corpus documentario di maggiore rilevanza della Fondazione Corrente – Studio Treccani e afferisce a circa mezzo secolo di storia dell’arte italiana. Le vicende biografiche ed artistiche di Ernesto Treccani si intrecciano infatti a uno dei periodi di maggiore vitalità della cultura novecentesca, non solo italiana. La biografia di Ernesto Treccani, unita ad una sua peculiare attitudine a documentare e a testimoniare, ha portato infatti alla costituzione di un fondo documentario di straordinario interesse, che permette di ricostruire non soltanto l’attività artistica del pittore, ma quel ricco intreccio di relazioni sociali e affettive, ancor prima che artistiche o politiche che, a partire dal movimento Corrente, ha caratterizzato alcuni degli esiti più interessanti del Novecento. Basti pensare, per limitarsi ai soli anni ’50, alle vicende relative alle riviste Numero, Pittura e Realismo, oltre che al complesso cammino del Sindacato Artisti presieduto da Mario Penelope, e di cui Treccani è stato per anni protagonista e testimone. I documenti ordinati, inventariati e consultabili.

L'archivio fotografico

Con questo nome a partire dai tardi anni Settanta Aurelio Natali e Toni Nicolini hanno curato per la Fondazione una serie di mostre in cui hanno esposto alcuni dei maggiori fotografi italiani. Oggi è possibile consultare in sede tre raccolte fotografiche: il fondo Ernesto Treccani, composto da foto scattate dall’autore negli anni Cinquanta e Sessanta; il fondo Toni Nicolini, che coglie i protagonisti della vita culturale italiana passati nei locali di via Carlo Porta; il fondo Fondazione Corrente, in cui si raccolgono foto di autori italiani pervenute a vario titolo alla Fondazione nel corso della sua attività.

La biblioteca di Corrente

Il fondo librario si è costituito a partire dalla biblioteca personale della famiglia Treccani, arricchito poi dai numerosi doni che sono pervenuti alla Fondazione Corrente da parte di autori, editori, gallerie d’arte, enti e associazioni culturali. Attualmente la Biblioteca possiede 7.500 volumi ed è suddivisa in 5 sezioni: arte, cataloghi di esposizioni, opere di Ernesto Treccani, letteratura, argomenti vari.
Gli ambiti disciplinari sono le arti visive, la letteratura (in particolare la poesia) e, in misura minore, la filosofia, la politica, la storia e la
cultura materiale di territori sia lombardi che
nazionali (in particolare su alcuni territori del Meridione come la Calabria, Puglia, Sicilia).
Per quanto riguarda il settore Arti visive, nella parte generale sono presenti numerose monografie di singoli autori e volumi poco reperibili editi in numero limitato di esemplari da editori, gallerie d’arte e altre istituzioni specializzate nel settore. Numerose sono le edizioni di pregio (Edizioni Franco Riva, edizioni rare edite da banche, ecc.). Molti dei volumi sono accompagnati da dediche autografe degli autori. Il fondo arte comprende poi un consistente numero di cataloghi di mostre (circa 3000) di grande rilevanza, in quanto di difficile reperibilità nell’ambito delle strutture milanesi accessibili al grande pubblico; di questi la maggioranza è costituita da cataloghi di mostre personali.
La biblioteca possiede inoltre una raccolta di circa 130 testate di periodici in parte non completi. Tra questi si segnalano: “Corrente di vita giovanile” (1938-1940; alcuni numeri in esemplare originale di difficile reperibilità), “Il ’45” (1946), “Numero” (1946) “Pittura” (1946-47; e “Realismo” (1952-54).


Sede

Casa delle rondini
Sede della Fondazione Corrente e dello Studio Treccani è la cosiddetta “Casa delle rondini”, la cui facciata, interamente rivestita per circa 150 metri quadrati di oltre duemila formelle di ceramica tutte diverse una dall’altra e decorata con voli di rondini, è opera dell’artista (1985) che vi abitò fino alla fine. Dopo aver appreso che le rondini stavano scomparendo, ha voluto renderle immortali e perennemente presenti. Nel suo complesso la grande parete si presenta come un acquarello di gigantesche dimensioni. L’artista è intervenuto su pannelli di creta dove ha operato interventi plastici (di sottrazione e/o aggiunta di materia) e in un secondo tempo pittorici: colore spruzzato all’areografo con sottili effetti di dissolvenza cromatica e colore tracciato secondo una scrittura veloce, automatica, in segni più definiti, a inventare una rondine in volo o anche soltanto la traccia di una presenza. Una volta costruita l’immagine di ogni singolo pannello – parte di un disegno più generale – Treccani è ulteriormente intervenuto con tagli irregolari, curvilinei a dividere ogni pannello in formelle diverse l’una dall’altra: un reticolo irregolare di segni più netti che è parte integrante delll’immagine complessiva e contriubuisce a dar forma all’idea di movimento del cielo. Il problema di fondo di un’opera del genera è stato quello di sviluppare una pittura di gesto, fondata sulla rapidità della pittura e dell’intervento plastico, attraverso un procedimento esecutivo di tipo artigianale, necessariamente lento e per molti aspetti ripetitivo che infine si presenta con i connotati della durata: per circa novanta volte, lungo un arco di cinque anni, Ernesto Treccani ha dovuto eseguire una prima cottura della creta, poi intervenire sui singoli pannelli, infine procedere alla seconda cottura per la fissazione del colore.

L’opera è stata esposta dal 23 febbraio al 31 marzo 1985 nell’arco delle iniziative della XVII. Triennale di Milano. Esposizione internazionale. “La città del modo e il futuro delle motropoli”.

Biblioteca e archivio della Fondazione sono ospitati al piano terra, mentre al primo piano è esposta la collezione permanente ed è conservato nel suo aspetto originale anche l’atelier del maestro.


Bibliografia

  • I fondi speciali delle biblioteche lombarde, volume primo: Milano e provincia. Censimento descrittivo, a cura dell'Istituto lombardo per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, introduzione di Franco Della Peruta, Milano, Editrice Bibliografica, 1995
  • La Casa delle Rondini di Ernesto Treccani. XVII Triennale di Milano, Testo di Antonello Negri, Milano, Electa, 1985, Mostra tenuta a Milano, dal 23 febbraio 1985 al 31 marzo 1985

Collegamenti


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Ultimo aggiornamento: 7 ottobre 2014 [Claudia Corvi]

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