Museo Manzoniano Casa del Manzoni, Milano (MI)

Tipologia: museo
Indirizzo: Via Gerolamo Morone, 1 - Milano (MI)
Ente proprietario: Fondazione Centro Nazionale Studi Manzoniani
Sito web

Immagine

Alessandro Manzoni acquista la casa di via Morone nel 1813 e l'abita per circa sessant'anni, dal 1814 fino alla morte nel 1873. Il cortile, lo studio, il giardino si presentano ancora oggi nell'assetto originario.


Profilo storico

Il Museo è sito nell'appartamento al primo piano: vi sono raccolti, insieme a numerosi ritratti dello scrittore, dei suoi famigliari ed amici, autografi e documenti di interesse famigliare, oltre alle prime e più rare edizioni delle sue opere, numerosi quadri a olio e stampe raffiguranti episodi salienti dei Promessi sposi.
Di particolare interesse: l'acquerello di Ernesta Bisi raffigurante la famiglia Manzoni intorno al 1825; il ritratto fatto eseguire dalla madre a Parigi nel 1805, che mostra un Manzoni ventenne in atteggiamento romantico, e i tre ritratti eseguiti da Auguste Laforêt, Gaudenzio Bordiga e Carlo Gerosa.
Nella sala successiva, il dipinto di Carlo Belgiojoso raffigurante l'episodio della madre di Cecilia, e, nell'angolo, un gesso che ricorda la visita a Manzoni di Giuseppe Garibaldi, nel 1862.
Nella camera matrimoniale, che segue, notevole l'ultimo ricamo della regina Maria Antonietta di Francia, eseguito in prigionia e rimasto incompiuto.


Sede

L'edificio viene probabilmente edificato nel Quattrocento, come testimonia la porzione di decoro in cotto di una finestra ad arco acuto emersa su una parete interna del piano primo. Nel 1813 essendo morto il banchiere Luigi Blondel e con i soldi ereditati dalla moglie, Alessandro Manzoni acquista la casa in contrada del Morone 1171 per 106.000 lire dal viennese Alberico de Felber.
Vi si trasferisce dal Palazzo dello zio Giulio Beccaria, in via Brera, dopo alcuni mesi impiegati per restaurarla.
Dal 1822 Manzoni ospita qui al piano terra Tommaso Grossi. Lascia la casa solo nel 1836, poco prima del secondo matrimonio del Manzoni con Teresa Stampa Borri.
Nel 1845 è qui ospite Giuseppe Giusti che sta terminando il S. Ambrogio.
La trasformazione in chiave romantica, come la vediamo, viene decisa nel 1863 dal Manzoni, che affida il progetto della facciata ad Andrea e Giovanni Boni.
In realtà tutto prende avvio dalla necessita dell'Ufficio tecnico del Comune di regolarizzare Piazza Belgioioso.
Nel 1868 Giuseppe Verdi incontra il Manzoni per la prima e unica volta qui, auspice Clara Maffei. Manzoni a quest'epoca mantiene ormai rari contatti con le persone.
Lo scrittore muore qui nel 1873, compianto dagli unici due sue figli rimastigli, Enrico e Vittoria.
Dopo la morte del Manzoni l'edificio passa attraverso diversi proprietari sino ad essere acquistato nel 1937 dalla Cassa di Risparmio delle Province Lombarde che la dona al Comune di Milano perché sia ceduto in uso perpetuo al Centro Nazionale di Studi Manzoniani, istituito in quello stesso anno.
Nel 1938 è convertito in legge lo Statuto del Centro.
Nel 1949 ospita anche la sede della Società Storica Lombarda, proveniente dal Castello Sforzesco.
La ristrutturazione conclusa nel 1965 ripristina la struttura dell'edificio e ricostruisce, compresi gli arredi, l'appartamento padronale del Manzoni. Vengono restaurate anche le decorazioni in cotto della facciata. I lavori sono seguiti dall'architetto Nichelli.


Bibliografia

Credits
Menani De Veszelka, Ginevra – scheda SIRBeC/LDC 2011
Ratto, E. – Ribaudo, Robert – scheda SIRBeC/A 2002, 2011
Rita Gigante - Cura redazionale e revisione testi per il web


Galleria


Ultimo aggiornamento: 29 gennaio 2018 [cm]

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