L'Archivio storico del comune di Bormio

L'Archivio contiene la documentazione dal 1256 al 1797 di tutto il Contado di Bormio, comprendente fino alla fine del XVIII secolo la "Terra Mastra" di Bormio e le vallate di Valfurva, Valdidentro, Valdisotto, Livigno, comprese nell'attuale provincia di Sondrio.

Si tratta di un patrimonio inestimabile per la quantità e l'integrità della documentazione con cui si è conservato nel tempo. L'Archivio rappresenta a livello regionale uno dei più importanti fondi delle comunità locali, e ha ottenuto dal luglio 2002 una nuova degna collocazione in via del Ginnasio a Bormio, presso l'antica sede del collegio dei Gesuiti.

Un attento riordino iniziato nel 1987 e non ancora completato per via della mole della documentazione ha riguardato diverse serie di atti d'antico regime, cosė denominate:

Per l'edizione dei documenti sulla stregoneria sono state esaminate fino ad ora le seguenti serie: Quaterni consiliorum, Quaterni datorum et receptorum, Quaterni inquisitionum, Pergamene, Carte sciolte, Trascrizioni Silvestri.

Serie archivistiche dell'Archivio storico del Comune di Bormio(*)

Statuti

La serie consiste di sette volumi e due frammenti degli Statuti civili e criminali del Comune di Bormio, in cui sono annotate le deliberazioni civili e criminali del consiglio di popolo a partire dal 1342, oltre alle normative sui boschi "tensi", cioè sui boschi nei quali era severamente vietata la raccolta e il taglio della legna.
Uniche eccezioni di questa serie, per formato e contenuto, risultano essere il preziosissimo registro membranaceo redatto a più mani, approvato nell'aprile del 1510 da Luigi XII di Francia e utilizzato successivamente quale legatura di quaderni dal 1619 al 1626, e la copia a stampa degli Statuti della Valtellina vistato dai Signori delle Tre Leghe nel 1549.

Privilegi

Si tratta di quattro registri, in copia, all'interno dei quali si susseguono cronologicamente gli ordini e i decreti concessi al Contado di Bormio dai dominanti succedutisi tra il 1378 e il 1756.

Quaterni consiliorum

Serie di rilievo dell'archivio per le numerose informazioni che si ricavano sulla vita amministrativa del Contado. È costituita da 798 quaderni in pergamena e carta, su cui, continuativamente dal 1445, ma con l'eccezione di un registro del 1334 e di alcuni frammenti precedenti, sono trascritte le deliberazioni del consiglio ordinario e del consiglio di popolo, organi costituenti lo scheletro amministrativo del Contado.

Quaterni datorum et receptorum

Si tratta di 1159 quaterni, redatti con regolarità dai cancellieri di comunità a partire dal 1347 sino al 1765. Vi sono annotate minuziosamente le entrate e le spese sostenute dal Contado e gestite con competenza dal canipario maggiore, che oggi definiremmo il tesoriere comunale. Costui si avvaleva, nella lettura finale del proprio mandato, della presenza di due esaminatori aventi il compito di convalidarne pubblicamente gli esiti.

Quaterni inquisitionum

Compongono la serie 80 buste che a partire dal 1501, fatta esclusione di frammenti di processi o di rari casi precedenti tale anno contenuti nella busta della serie Carte sciolte intitolata "Processi 1515-1800", registrano i procedimenti civili e penali con le relative sentenze, oltre a semplici indagini, querele, denunce e notifiche.
Innumerevoli i casi di furto, omicidio, tutela di partorienti senza compagno, usurpazione di territori comunali o privati da parte di terzi, utilizzo non consentito di prati e boschi, frode nella pesatura o nella misurazione di vino, biade, sale. La serie contiene in generale gli atti per la tutela dell'ordine pubblico con i divieti di percuotere prostitute, suonare a stormo, sputare, bestemmiare, ingiuriare e necessariamente i provvedimenti per impedire lo svolgimento delle pratiche magiche.

Quaterni tabernae comunis

Si tratta di 106 quaterni, in cui si ritrovano le procedure d'acquisto, di trasporto e di vendita del vino, che rappresentava un'ingente entrata comunale come bene di monopolio; la regolarità delle procedure veniva garantita dai deputati all'amministrazione della taverna, ovvero dal canipario, dal taverniere, dal cancelliere, da due misuratori e da altrettanti ufficiali che vistavano la sigillatura delle botti, autorizzavano le elargizioni straordinarie, presenziavano all'apertura di ogni nuova botte e vigilavano accuratamente sulla misurazione del vino acquistato in Valtellina e successivamente venduto.
La taverna comunale, sita nel "Cortivo" di Bormio, poteva essere locata previo incanto o gestita direttamente da un oste salariato; obbligo del cancelliere di taverna era quello di registrare accuratamente il computo delle varie operazioni, che ancora oggi si leggono sui numerosi registri conservati con regolarità dal 1494.

Quaterni biadae

La serie, costituita da sole tre unità con estremi cronologici compresi tra il 1576 e il 1620, riporta le quantità di grani gestite dal canipario delle biade, uno dei quattro canipari del Contado (delle carte, delle biade, dei monti e maggiore), in riferimento ai pagamenti in granaglie da lui effettuati per conto della comunità di Bormio.
I quaderni hanno la stessa valenza dei "registri dei dati".

Quaterni decimarum

La serie di modesta entità (sole due unità), con estremi cronologici compresi fra il 1519 e il 1548, è quella su cui si annota l'avvenuta riscossione delle decime di comunità fatta, per sorti, direttamente dal canipario maggiore davanti all'autorità notarile.

Quaterni securitatum

La serie, costituita da 57 quaderni compresi fra il 1494 al 1584, annovera le sicurtà ovvero garanzie presentate al Contado di Bormio durante le diverse sorti amministrative.
Ogni persona che appaltava beni, che veniva eletta, che provocava risse, che cagionava danni o era inquisita, doveva presentare a propria garanzia d'innanzi al consiglio una persona rispettabile e certamente solvibile, che aveva l'obbligo d'essere accettata dallo stesso quale garante.

Quaterni incantorum

La serie contiene 78 quadernetti, con estremi cronologici compresi fra il 1506 e il 1619, dimensioni ridotte (105 x 285) ed esigua consistenza di carte (da 4 a 12). Questi si riferiscono alla registrazione, divisa in sorti, degli incanti appaltati dal Contado a terzi, fra cui quello dell'erbatico, quello degli alpeggi e dei monti e quello dei pedaggi dei somari e dei castrati.

Quaterni fictorum

La serie conserva nove quaderni, con estremi cronologici compresi fra il 1501 e il 1509, relativi ai fitti riscossi e pagati dal canipario maggiore del Contado, nel giorno della festa di Sant'Andrea.

Estimi

I pezzi ancora esistenti della serie, datati tra 1636 e 1796, sono 44, redatti seguendo scrupolosamente i capitoli 90 e 91 degli Statuti comunali. Tra i più importanti, l'estimo generale del 1676 in cui compaiono la terra di Bormio e tutte le Valli.
I deputati alla redazione dell'estimo raccoglievano da ogni cittadino l'elenco delle proprietà, dei beni immobili, dei fitti e delle rendite, per poter ottenere una stima precisa su cui applicare l'imposta dovuta.

Pergamene

Si tratta di 526 pergamene che spaziano tra il 1256 e il 1797. Per comodità di conservazione esse sono state divise in modo puramente fittizio in quattro sottoserie: "Privilegi, decreti, mandati"; "Atti di giustizia"; "Amministrazione finanziaria"; "Atti estranei".

Carte sciolte

La serie "carte sciolte" contiene ad oggi 1003 unità classificate come "miscellanea", fra queste si trovano gli incartamenti di diversa natura (autorizzazioni, locazioni, lasciti, dichiarazioni del consiglio, editti), le carte sciolte dei processi, gli atti della Repubblica Cisalpina (prima e dopo il Regno d'Italia), i decreti e la volontà dei reggenti e i documenti dei gesuiti.
Tutti questi atti nel campo "provenienza" riportano una numerazione che potrebbe risultare l'indicazione per un'eventuale divisione in sottoserie (1.3 carte del consiglio, 1.5 carte dei processi, 1.12 carte di taverna, 1.15 carte di diversa natura, 1.16 carte della Deputarla di fine Contado, 1.17 e 1.19 carte della Repubblica Cisalpina prima e dopo il regno d'Italia, 1.18 decreti e voleri dei reggenti, 1.20 carte Giacomo Silvestri e 1.21 carte del Pio istituto e gesuiti).
Il progetto Interreg III/A "La via dell'Umbrail" sta inoltre per integrare 151 unità relative alle carte dei quaderni di consiglio, dei processi, dei gesuiti, oltre ad inserire la sottoserie Bagni di Bormio (1.22).

Trascrizioni Silvestri

Nel XIX secolo, il parroco di Bormio Silvestri, si dilettò nella trascrizione di numerosi atti amministrativi del precedente Contado di Bormio.
I primi di questi, ora esistenti in sola trascrizione, risalgono al periodo compreso fra il 1105 ("investitura di Guglielmo, abate del monastero di Sant'Ambrogio di Como") e il XIV secolo, e sono soprattutto "quaderni degli incassi di taverna" o "del comune" e "verbali di consiglio" .
Fra i successivi documenti si ritrovano: "il promemoria intorno alle cose successe in Valtellina nel 1639", "l'arbitrato fra la vicinanza di Livigno e la comunità di Bormio", il successivo "sulle decime del 1539", "i capitoli di pace con Milano e la Valtellina" del 1620, l'assegnazione di un posto gratuito all'università di Padova, le credenziali del podestà, l'investitura di un mulino e molto altro.
Agli incartamenti, contenuti nella serie "carte sciolte", è stata attribuita la classificazione 1.20.


(*) Per il progetto di ricerca in corso sono stati utilizzati i Quaterni consiliorum, i Quaterni datorum et receptorum, i Quaterni inquisitiorum, le Pergamene, le Carte sciolte e le Trascrizioni Silvestri.