comune di Postalesio sec. XIV - 1797

Comune del terziere di mezzo della Valtellina, appartenne alla pieve di Berbenno.
Il toponimo si trova citato nell’atto di transazione di una vigna in “Postalese” (Postalesio) redatto ad Andevenno nel luglio del 1035 (Atti privati 1026-1050, n. 236).
Postalesio fu feudo della famiglia comense dei Greco, che vi eresse un castello, passato nel XIII secolo alla famiglia Dusdei di Sondrio (Pedrotti 1957).
Il comune, comprendente gli abitati di Sambrolo, Dosso e Lono (Guler 1616; Quadrio 1775-1776), dovette formarsi tra XII e XIII secolo.
Nel 1335 (statuti di Como 1335) compariva come “comune loci de Postalese”.
Il consiglio e la vicinanza del comune di Postalesio investirono ad accolam una pezza di terra sull’alpe Colina il 1 novembre 1374 (Archivio comunale di Postalesio, Classe 1.2 b. 3 perg. 2).
Inizialmente il comune di Postalesio comprese anche l’attuale abitato di Cedrasco “al di là dell’Adda”, che si rese autonomo nel 1442.
Postalesio costitú parrocchia di patronato comunale dal 1425, con atto rogato da Giovanni Castellargegno (Visita Ninguarda 1589-1593).
Nel 1602, come risulta ancora da atti conservati nell'archivio comunale di Postalesio, il comune era diviso nelle contrade di Moroni, Crapo, Sondrini, Smachetti, Inversi, Belini, Albertazi, Sambrolo, Contrata, Molino, Menno, Gregoli, Quadra de fondi, Vendol, organizzate tra XVII e XVIII secolo nelle quattro quadre “de Inversis”; “de Summo”, o “de Monte”; “de Fondo”; “Contrata”.
L’organizzazione amministrativa rispecchiava l’articolazione del comune: ogni contrada aveva infatti propri consiglieri e ogni quadra propri sindaci. L’assemblea generale dei capifamiglia di Postalesio, o vicinanza, veniva convocata per decidere e ratificare gli argomenti più importanti della vita comunitaria, come l’elezione del decano e dei consiglieri.
Il decano, eletto annualmente, rappresentava il comune nei consigli di terziere, era responsabile della gestione finanziaria, della quale rendeva conto al termine del mandato; presiedeva inoltre il consiglio.
Il consiglio (consiglio di comunità) era l’organo di governo del comune ed aveva l’importante incombenza della nomina degli ufficiali ed incaricati del comune: il cancelliere; il servitore, che svolgeva le funzioni di messo comunale; il caneparo, responsabile della gestione economica; il camparo, addetto alla sorveglianza dei beni comunali; i deputati degli estimi.
Consiglio e vicinanza si nominavano poi dei procuratori o agenti per le cause in materia civile, criminale o ecclesiastica (Inventario Postalesio 1999).
La comunità di Postalesio nel 1589 contava 130 fuochi (Visita Ninguarda 1589-1593), nel 1624 610 abitanti (Perotti 1992 a), nel 1797, infine, 473 abitanti (Massera 1991 a).

ultima modifica: 09/01/2007

[ Saverio Almini ]