collegio delle affittanze 1694 - 1797

Il collegio venne costituito il 6 aprile 1694 anche se fin dalla metà del ’400 è documentata l’attività di deputati che si occupavano della gestione dei beni immobili del comune. Fino al 1694, però, non si venne alla costituzione di uno stabile collegio incaricato della materia ma ci si limitò ad elezioni occasionali di deputati. Dal dicembre 1608, inoltre, i deputati ai conti generali furono tenuti a stimare i mobili, i miglioramenti e i danni al termine dell’affitto dei mulini e degli altri edifici comunali e supervedere la gestione dei beni comunali incantati. In pratica, da quel momento, le competenze del futuro collegio delle affittanze, escluso l’intervento nella procedura di incanto, risultavano già definite.
Come accennato, il 6 aprile 1694 il consiglio maggiore deliberò la costituzione di un collegio incaricato della gestione delle proprietà comunali. Il collegio sarebbe dovuto essere formato da sette prudenti ed accurati cittadini, tre dei quali sarebbero stati in carica per tre anni, mentre i rimanenti quattro sarebbero stati riconfermati e avrebbero affiancato i tre nuovi eletti, allo scopo evidente di mettere al servizio dei nuovi l’esperienza dei vecchi.
Il 9 luglio 1695, tuttavia, venne letta in consiglio maggiore una relazione dei deputati del collegio da poco costituito circa l’incertezza in materia di competenza sulle acque e ci si rese presto conto che alcune delle sue competenze risultavano da tempo già curate dal collegio delle acque, costituito oltre un secolo prima. Lo stesso consiglio elesse tre deputati incaricati di trovare una soluzione al problema dei rapporti fra i due collegi.
Il 10 febbraio 1696 il consiglio maggiore, sulla base del lavoro di questi deputati, definì i contorni delle competenze dei due collegi: il collegio delle affittanze avrebbe avuto competenze nell’affitto degli edifici di proprietà comunale siti sulle acque (mulini, segherie, folli), nella manutenzione degli stessi e nella sovrintendenza sulla loro gestione; il collegio delle acque, invece, avrebbe avuto competenze nelle liti, per le spese per la manutenzione dei corsi d’acqua e negli accordi ed elezioni per la buona gestione delle acque. Inoltre, importante era la redazione periodica di inventari di beni di proprietà comunale.
Va segnalato, inoltre, che i deputati, prima, e il collegio, poi, si occuparono sia dell’incanto di beni comunali, sia di dazi. In entrambi i casi, il materiale redattore degli atti era il cancelliere del comune (AC Bergamo, inventario Archimedia).

ultima modifica: 19/01/2005

[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]