parrocchia di Sant'Eusebio 1625 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Como. La prima attestazione della chiesa di Sant'Eusebio risale a un documento del 1257 esistente nell'archivio parrocchiale di Mazzo (Antonioli 1990; Visita Archinti 1614-1615).
La cura della comunità era affidata, in origine, a un canonico della collegiata di Mazzo. L'11 marzo 1452, Pietro Andriani, arciprete di Sondrio, in visita pastorale alla pieve di Mazzo per delega del vescovo di Como Antonio Pusterla, concedeva alle terre subordinate alla pieve di Mazzo la facoltà di eleggersi un sacerdote da sottoporre all'approvazione dell'arciprete di Mazzo. Ai canonici della collegiata di Santo Stefano di Mazzo spettavano le decime e all'arciprete la primizia, oltre a una percentuale dei proventi di stola (Antonioli 1990).
Nell'elenco del clero allegato agli atti del sinodo comense convocato nel 1565 dal vescovo Gianantonio Volpi la chiesa di Sant'Eusebio di Grosotto è attestata nella pieve di Mazzo, con un proprio rettore (Sinodo Volpi 1565).
Nel 1587 scoppiarono dei disordini tra cattolici e riformati. Questi fatti furono in parte la prolusione della rivolta contro i protestanti del 1620, partita appunto da Grosotto. Nel 1605, per evitare ulteriori attriti e l'intrusione dei riformati nelle chiese cattoliche, il comune di Grosotto procurò un edificio per l'esercizio del culto evangelico (Antonioli 1990).
Nel 1614, all'epoca della visita pastorale del vescovo Filippo Archinti nella pieve di Mazzo, entro i confini della parrocchia di Sant'Eusebio di Grosotto si avevano le chiese della Beata Maria Vergine e della Santa Croce di Roncale. Nella chiesa della Beata Maria Vergine esisteva la confraternita della Beata Maria delle Grazie, istituita nel 1614 dal vescovo Filippo Archinti. Si trattava di una sezione della confraternita dei disciplini, sorta nel corso del XVI secolo. All'altezza delle visita pastorale dell'Archinti i confratelli chiedevano l'aggregazione all'arciconfraternita del Gonfalone di Roma (Visita Archinti 1614-1615). Non fu visitata dall'Archinti, pur trovandosi nei confini della parrocchia di Grosotto, la chiesa di San Martino, demolita a causa di un'esondazione. Al suo posto sarebbe stata edificata nel 1641 una nuova chiesa dedicata alla Beata Vergine e ai Santi Martino e Isidoro (Visita Archinti 1614-1615, note).
La chiesa di Sant'Eusebio fu eretta parrocchia nel 1625, con decreto di separazione dalla giurisdizione della pieve di Mazzo, rogato da Melchiorre Raimondi. Nel 1690 fu elevata alla dignità di prepositura. Poco dopo il prevosto di Grosotto venne insignito del titolo di vicario foraneo, titolo che venne revocato nel 1885. La parrocchia di Grosotto dipese sempre giuridicamente dall'antica matrice di Santo Stefano di Mazzo, sia dopo l'erezione a parrocchia, sia dopo aver ricevuto la qualifica di vicariato foraneo (Antonioli 1990). Nel 1664 la parrocchia di Grosotto fu staccata dalla giurisdizione di Mazzo e inserita, insieme alle parrocchie di Grosio, Frontale, Le Prese, Ravoledo e Sondalo, nel nuovo vicariato foraneo di Grosio, costituito nel detto anno dal nunzio apostolico Federico Borromeo. Il successivo ricorso del capitolo e dell'arciprete di Mazzo fece sì che Grosotto ritornasse alle dipendenze di Mazzo (Antonioli 1990).
Una nota redatta nel 1645 dal parroco di Grosotto Marco Antonio Venosta informa che ai cinque altari della parrocchiale di Sant'Eusebio erano erette le seguenti confraternite: all'altare di Sant'Eusebio la scola del Santissimo Sacramento; all'altare della Madonna la confraternita del Santo Rosario; all'altare di San Giacinto la confraternita dei disciplini; all'altare di Sant'Antonio abate la confraternita della Dottrina Cristiana; all'altare di San Francesco e di Sant'Antonio di Padova la confraternita del Cordone.
Della confraternita del Santissimo Sacramento non è attestata una data certa di fondazione. Il primo documento che ne attesta l'esistenza è del 1634. Dopo la soppressione di tutte le confraternite, avvenuta durante il periodo napoleonico, fu l'unica a risorgere. Nel 1845 avvenne la nuova costituzione ufficiale da parte del vescovo Carlo Romanò. Sembra che alle origini nessuna particolare divisa distinguesse questa associazione e che soltanto dopo la ricostituzione del 1845 sia entrato in uso il camice bianco e la mantella rossa. La confraternita della Dottrina Cristiana nacque probabilmente intorno al 1595. La confraternita della Santissima Vergine Maria della Consolazione, sotto la regola dei cinturati di Sant'Agostino, fu istituita ed eretta da padre Fulgenzio Travalloni, priore generale di tutti gli ordini agostiniani in Roma, il 14 giugno 1691 e fondata da padre Antonio Maria Boratto, priore del convento di Sant'Agostino in Como, il 22 giugno 1692. La confraternita del Santo Rosario era attestata dal 1518. Si conosce, ma senza particolari esaurienti, la presenza della confraternita della Santissima Trinità (Antonioli 1990).
La chiesa di Sant'Eusebio di Grosotto è attestata alla fine del XVIII secolo come prepositurale con tre canonici nella pieve di Mazzo (Ecclesiae collegiatae 1794).
Alla fine del XVIII secolo lo stato attivo del beneficio curato prepositurale era di lire 570.10; lo stato attivo di un beneficio canonicale era di lire 223; lo stato attivo del beneficio in cura d'anime "in subsidium paroci" era di lire 143; lo stato attivo del beneficio di coadiutoria al parroco in cura d'anime era di lire 325; lo stato attivo dell'altro beneficio canonicale era di lire 300. Esisteva anche un beneficio scolastico. La chiesa prepositurale di Sant'Eusebio di Grosotto era in passivo. Nel territorio della parrocchia di Grosotto era presente un luogo pio a favore dei poveri. Nella parrocchia si aveva la confraternita dei disciplini ossia Scuola del Gonfalone, che risultava eretta nella comunità di Grosotto il 13 dicembre 1713 (Quesiti Amministrazione Adda e Oglio, 1798).
Nel 1892, anno della visita pastorale del vescovo Andrea Ferrari, la rendita netta del beneficio parrocchiale era di lire 668.25; la rendita netta di un beneficio canonicale era di lire 76.65; la rendita netta di un beneficio coadiutorale era di lire 345.60. Entro i confini della parrocchia di Grosotto, di nomina comunitativa, esistevano il Santuario della Beata Vergine delle Grazie, e gli oratori di San Martino vescovo e Isidoro agricola, della Santa Croce, del Santissimo Crocefisso, dei Santi Fabiano e Sebastiano, della Beata Vergine Addolorata, nella frazione di Prada. Nella chiesa parrocchiale di Sant'Eusebio martire si avevano la confraternita, solo maschile, del Santissimo Sacramento, canonicamente eretta nel 1807, il Terz'Ordine secolare di San Francesco d'Assisi, la Congregazione di San Luigi Gonzaga. Il numero dei parrocchiani era 2601 (Visita Ferrari, Vicariato di Mazzo).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Grosotto è sempre stata compresa nel vicariato foraneo di Mazzo; con decreto 29 gennaio 1968, mediante il quale furono istituite le zone pastorali nella diocesi di Como, fu assegnata alla zona pastorale XIV dell'Alta Valtellina e al vicariato di Mazzo (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968). Con decreto 10 aprile 1984 fu inclusa nel vicariato C dell'Alta Valtellina (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).

ultima modifica: 03/03/2004

[ Alessandra Baretta ]