parrocchia dei Santi Giacomo e Andrea sec. XV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Como. Alla fine del XIII secolo l'officiatura della cappella di Chiuro, verosimilmente San Giacomo, era affidata a un cappellano dell'arciprete di Tresivio (Perelli Cippo 1976). Nel 1369 la chiesa costituiva un unico beneficio curato con la chiesa di Sant'Andrea, eretta nella contrada di Gera (Quadrio 1775-1776), fatto peraltro già attestato in un atto del 16 dicembre 1332, relativo alla conferma del rettore delle chiese dei Santi Giacomo e Andrea di Chiuro, conferma spettante al capitolo di San Pietro di Tresivio (Index alphabeticus). Le due chiese ottennero la separazione dalla matrice di San Pietro dopo lunghe vertenze contro il capitolo di Tresivio, relative probabilmente al concorso alle spese per la manutenzione della plebana (Carugo 1990; Visita Landriani 1444-1445, note). La separazione della chiesa di Chiuro dalla matrice di Tresivio risale agli anni tra il 1487 e il 1490, allorché ne venne agitata la causa. Il beneficio fu di patronato comunitativo (Visita Archinti 1614-1615, note; Carugo 1990).
Negli atti della visita pastorale del vescovo Gerardo Landriani compare il "presbiter Iohannes de Trevano" rettore curato delle chiese parrocchiali dei Santi Andrea e Giacomo di Chiuro. Il beneficio era stato conferito dal vescovo di Como e in seguito confermato dalla comunità di Chiuro (Visita Landriani 1444-1445). In data 25 febbraio 1477 è registrato un atto di presentazione e conferma del "parochus" delle "ecclesiae parochiales" di Sant'Andrea e di San Giacomo di Chiuro da parte della comunità del luogo; le due chiese costituiscono un unico beneficio (Collationes Benefitiorum, vol. II, p. 404; Index alphabeticus).
In una sentenza del 18 maggio 1480 le chiese di San Giacomo di Chiuro e di Sant'Andrea di Gera sono dichiarate filiali della chiesa plebana di Tresivio e si conferma il diritto dell'arciprete di Tresivio su di esse (Collationes Benefitiorum, vol. II, p. 310, pp. 699-700; Index alphabeticus).
Nell'elenco del clero allegato agli atti del sinodo comense convocato nel 1565 dal vescovo Gianantonio Volpi è attestata la presenza di un rettore della chiesa di San Giacomo di Chiuro, nella pieve di Tresivio (Sinodo Volpi 1565).
Tuttavia, nel 1589, durante la visita pastorale del vescovo Feliciano Ninguarda nella pieve di Tresivio, erano ancora in corso questioni circa l'autonomia parrocchiale di Chiuro dall'arcipretura di Tresivio, nonostante avesse sotto di sé alcune chiese in cura d'anime e cappellanie di patronato delle famiglie del luogo (Visita Archinti 1614-1615, note).
Nel 1614, all'epoca della visita pastorale del vescovo Filippo Archinti nella pieve di Tresivio, nella chiesa parrocchiale di San Giacomo di Chiuro si aveva la confraternita del Santo Rosario, eretta all'altare del Santo Rosario, già altare di San Pietro, nel 1530 da fra Giovanni Evangelista dell'ordine dei Predicatori del convento di San Giovanni di Como, legalizzata con atto notarile del 3 luglio 1603 rogato da Eleuterio Rusca e confermata l'8 febbraio 1604 dal padre Gerolamo Xavierre, generale dell'ordine dei domenicani, e la confraternita dei disciplini, le cui pratiche devozionali erano legate alle cappelle di Santa Marta e di San Bernardino. Entro i confini della parrocchia di Chiuro esistevano le chiese di Sant'Antonio e di San Michele (Visita Archinti 1614-1615).
All'inizio del XVII secolo l'arcipretura fu traslata dalla chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Tresivio a quella dei Santi Giacomo e Andrea di Chiuro e fu ribadita ancora la completa indipendenza di quest'ultima (Visita Archinti 1614-1615, note).
La chiesa dei Santi Giacomo e Andrea di Chiuro è attestata alla fine del XVIII secolo come collegiata con un preposito e sette canonici nella pieve e vicariato di Tresivio e Ponte (Ecclesiae collegiatae 1794).
Verso la fine del XVIII secolo lo stato attivo del beneficio prepositurale di Chiuro era di lire 1270 circa di moneta di Milano; lo stato attivo di un beneficio canonicale, di nomina popolare, era di lire 925; lo stato attivo del canonicato sotto il titolo di Santa Maria era di lire 600 circa di moneta di Valtellina; lo stato attivo del canonicato di Sant'Orsola era di lire 650 in moneta di Milano; lo stato attivo del canonicato teologale era di lire 694. Gli stati passivi dei canonicati comprendevano le incombenze dell'ufficio. Nella parrocchia si avevano le confraternite del Santissimo Sacramento e del Santissimo Rosario (Quesiti Amministrazione Adda e Oglio, 1798).
Tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo si costituì probabilmente il vicariato foraneo di Chiuro, comprendente le parrocchie di Chiuro, Castello dell’Acqua e Castione Superiore.
Nel 1893, anno della visita pastorale del vescovo Andrea Ferrari, Chiuro risultava sede di vicariato foraneo. La rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 795.07; la rendita netta del beneficio teologale, di nomina del parroco e della fabbriceria, a lire 838.01; la rendita netta del beneficio coadiutorale, sotto il titolo di Santa Marta e San Bernardino, a lire 572.42. Nella parrocchia prepositurale di Chiuro, di nomina popolare, si avevano l'oratorio della Beata Vergine Immacolata, le chiese della Beata Vergine della Neve e di Sant'Antonio. Nella chiesa parrocchiale dei Santi Giacomo maggiore apostolo e Andrea di Chiuro si avevano le confraternite del Santissimo Sacramento, sia maschile che femminile, del Santissimo Rosario, del Suffragio. Il numero dei parrocchiani era di 1094 (Visita Ferrari, Vicariato di Chiuro).
Nel corso del XX secolo la parrocchia dei Santi Giacomo e Andrea di Chiuro è sempre stata sede vicariale; con decreto 29 gennaio 1968, mediante il quale furono istituite le zone pastorali nella diocesi di Como, fu assegnata alla zona pastorale XIII della Media Valtellina e al vicariato di Sondrio (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968). Con decreto 10 aprile 1984 fu inclusa nel vicariato C della Media Valtellina (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).

ultima modifica: 03/03/2004

[ Alessandra Baretta ]