comune di Colmegna con Casneda 1722 - 1757

Il comune di Colmegna, che faceva parte della pieve di Valtravaglia, venne misurato nel 1722 nel corso delle operazioni censuarie e fu rappresentato in una mappa distinta rispetto a quella di Agra. Successivamente venne disposta l’unione con Agra e Colmegna risultò aggregato al comune maggiore nel compartimento territoriale del 1757.
A Colmegna era aggregato il piccolo comune di Casneda, che pagava separatamente la sua parte di gravami, per un importo di 31 lire, 17 soldi e 3 denari. Inoltre pagava “di bolino di vino, fieno e pelle verde” ogni anno 16 lire.
Il podestà, ossia giudice feudale, era Antonio Maria Bossi, residente a Luino, cui Colmegna pagava per onorario ogni anno 2 lire e un soldo. Il comune non prestava comunque alcun giuramento.
Colmegna non pretendeva di essere separato dalla provincia, ma siccome dopo l’anno 1708 era sempre stato distinto dal comunetto di Casneda, avendo sempre pagato gli aggravi in modo disgiunto, pretendeva anche in avvenire di rimanere separato e descritto a parte.
Il consiglio o vicinanza si teneva nella piazza pubblica e vi si trovavano un solo sindaco e un console e solo per quest’ultimo era previsto un rinnovo annuale per focolare. Gli ufficiali avevano l’incarico di vigilare su tutto ciò che avveniva nel comune.
Il sindaco svolgeva anche le funzioni di cancelliere e le scritture e i libri si tenevano in una cassa presso il medesimo.
Il comune non aveva procuratore in Milano, ma si serviva del sindaco provinciale della Valtravaglia Galeazzo Maria Luvino, al quale si commettevano le incombenze che occorrevano.
In Colmegna le anime abitanti erano 58 e le collettabili 23 (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3038, fasc. 1).

ultima modifica: 13/10/2003

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]