sindici sec. XVI - 1797

I sindici erano gli ufficiali preposti al controllo della gestione economica ed al maneggio del denaro del comune. Eletti dal consiglio e confermati dalla vicinia avevano il compito di “esaminare e calculare tutti li conti ed il maneggio fatto (dallo) spettabile consiglio” ovvero dai consoli incaricati di dare attuazione alle decisioni del consiglio stesso; secondo gli statuti erano in numero di due ed in generale il loro numero risulta confermato, anche se in alcuni casi potevano essere eletti in numero maggiore (Statuti di Bagolino 1614, cap. VI, parte I).
Le prime testimonianze dell’attività dei sindici datano al 1555, anche se è probabile che il controllo venisse effettuato anche in epoca anteriore, seppure in forma diversa.
Dopo l’esame di tutte le scritture contabili e degli atti relativi i sindici dovevano “mettere per iscritto il sindicato per loro fatto, sopra il libro delli atti overo sopra uno libro secondo il solito”. Inizialmente molto attenti anche all’analisi della corretta procedura amministrativa, l’atto del sindacato si trasformò a partire dal XVII secolo sempre più in una semplice revisione contabile dell’operato dei consoli, configurandosi in pratica come un controllo interessante il trasferimento dei crediti e dei debiti dei consoli uscenti nei confronti dei loro successori.
Si segnala il fatto che il sindicato venne effettuato fino al 1810 quando il nuovo sistema istituzionale (basato dal punto di vista contabile sul bilancio preventivo e sul conto consuntivo) era già in atto da più di un decennio (Zanolini 1993, pp. 87-90).

ultima modifica: 27/10/2002

[ Giovanni Zanolini ]