podestà di Brescia sec. XV - 1797

Tutte le dominazioni precedenti a quella di Venezia avevano provveduto ad inviare nella città propri rappresentanti (Lonati 1935) ed anche la Serenissima fin dall’inizio inviò in terraferma propri rettori col titolo (nelle città più importanti) di podestà e di capitano.
Il podestà o praetor era il principale dei due rettori veneti nominati da Venezia, era un patrizio e durava in carica sedici mesi; sul finire del dominio, a partire dal 1726 le sue funzioni vennero quasi sempre svolte da un capitano-vicepodestà.
Aveva il compito di vigilare sulla sicurezza pubblica, sul buon costume e su tutto quanto avesse collegamenti con la vita pubblica della città, esercitava inoltre la giurisdizione sulle cause civili e criminali, ed era giudice di appello per le sentenze delle podesterie del territorio. Portava con sé un vicario, due giudici (uno detto di ragione e uno detto del maleficio con attribuzioni rispettivamente civili e penali), due commilitoni per le inquisizioni, un connestabile ed un cancelliere (che insieme costituivano la corte pretoria); doveva rispettare gli statuti cittadini, e presiedeva e convocava (pur non avendo diritto di voto) i consigli cittadini. Svolgeva in pratica una sorta di tutela politica sul governo della città e del territorio per conto della dominante, di cui solitamente era un esponente di rilievo, essendo Brescia una delle città più importanti e ricche della terraferma veneta (Pasero 1963; Fè d’Ostiani 1908; Pegrari 1985)

ultima modifica: 19/01/2005

[ Giovanni Zanolini ]