parrocchia di San Bartolomeo sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Como. La chiesa di San Bartolomeo di Domaso risulta elencata come cappella nell'ambito della pieve di Gravedona fin dalla fine del XIII secolo (Perelli Cippo 1976). Negli atti della visita pastorale del 1578 compiuta dal vescovo di Vercelli Francesco Bonomi nella pieve di Gravedona, San Bartolomeo di Domaso era già attestata come parrocchia (Rossi, Rovetta 1988). Verso la fine del XVI secolo anche il vescovo Feliciano Ninguarda visitava la parrocchia di San Bartolomeo, inclusa nella pieve di Gravedona (Visita Ninguarda 1589-1593). Dalla metà del XVII secolo la parrocchia di Domaso, dedicata ai Santi Bartolomeo e Nicola, è sempre compresa in un unico vicariato esteso a tutta la pieve di Sorico (Ecclesiae collegiatae 1651).
Nel 1637 la parrocchia di Domaso venne eretta in prevostura dal vescovo Lazzaro Carafino (Zecchinelli 1970).
Nello stato di tutte le chiese parrocchiali della città e diocesi di Como spedito dal vescovo Mugiasca al governo di Milano nel 1773, i redditi della prepositura risultavano derivare da fondi per lire 450, da prestazioni di comunità per lire 31.17, da emolumenti di stola per lire 200 (Nota parrocchie diocesi di Como, 1773). Nel 1781, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia prepositurale di San Bartolomeo possedeva fondi per 162.19 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 839 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nel 1788 la parrocchia era indipendente dalla sede plebana di Gravedona, e di patronato della comunità. Nel distretto della prepositura si trovavano il convento e la chiesa di Sant'Antonio dei padri cappuccini e le monache agostiniane. Presso la parrocchia prepositurale di Domaso erano fondati dodici canonicati, sei dei quali di patronato del luogo pio della Carità di Milano. Il numero dei parrocchiani era di 1000. Entro i confini della prepositura di San Bartolomeo esistevano gli oratori di Santa Marta, del Santissimo Sacramento, di San Giovanni Battista (Sistemazione parrocchie diocesi di Como, 1788).
Nel 1898, anno della visita pastorale del vescovo Teodoro Valfré di Bonzo nel vicariato di Sorico, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 850.94; esistevano inoltre due benefici coadiutorali. Entro i confini della parrocchia prepositurale di San Bartolomeo apostolo e Nicola vescovo di Mira esisteva la chiesa di San Giovanni Battista e Sant'Antonio di Padova. Nella parrocchia erano istituite le confraternite del Santissimo Sacramento, della Dottrina Cristiana, di San Luigi Gonzaga, la confraternita femminile del Santissimo Rosario. Il numero dei parrocchiani era di 1140 (Visita Valfré di Bonzo, Pieve di Sorico).
Con decreto 19 marzo 1946 del vescovo Alessandro Macchi la parrocchia di San Bartolomeo fu eretta in arcipretura (decreto 19 marzo 1946) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1946).
Nel corso del XX secolo la parrocchia di San Bartolomeo di Domaso è sempre stata sede vicariale, fino al decreto 29 gennaio 1968, in seguito al quale fu assegnata alla zona pastorale IX delle Tre Pievi e al vicariato di Gravedona (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968); con il decreto 10 aprile 1984 è stata inclusa nel vicariato B delle Tre Pievi (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).

ultima modifica: 03/03/2004

[ Federica Biava ]