parrocchia di Sant'Andrea 1654 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Como. La chiesa di Brunate risulta elencata tra le dipendenze del capitolo della cattedrale fin dalla fine del XIII secolo (Perelli Cippo 1976).
Negli atti della visita pastorale del vescovo Ninguarda compiuta alla fine del XVI secolo nella pieve di Zezio, la chiesa di Sant'Andrea, citata come parrocchiale ma ancora non propriamente eretta, risultava affidata, data la sua lontananza dalla città, alla cura del priore dei frati terziari di San Francesco, residenti a San Donato; il numero delle anime era di 300, di cui 200 comunicati (Visita Ninguarda 1589-1593; Visita Ninguarda 1589-1593, note). Nel 1651 la chiesa di Sant'Andrea di Brunate risultava viceparrocchiale e compresa nella pieve della cattedrale, volgarmente detta di Zezio (Ecclesiae collegiatae 1651).
Nella seconda metà del XVII secolo, il vescovo Lazzaro Carafino, desiderando che i numerosi possessi del soppresso convento dei crociferi tornassero a incremento spirituale della popolazione comasca, propose alla Sacra Congregazione dei cardinali in Roma di erigere in parrocchie le chiese di Sant'Andrea di Brunate e Santa Cecilia di Camnago, entrambe affidate alla cura dei frati di San Donato, e la chiesa di San Zenone di Monte Olimpino; i cardinali e il papa accolsero la proposta e, con rescritto 2 settembre 1653, autorizzarono il vescovo Carafino a mandarla a effetto. La parrocchia di Sant'Andrea fu eretta dal vescovo Lazzaro Carafino con istromento rogato dal cancelliere vescovile Melchiorre Raimondi il 7 marzo 1654 (Visita Ninguarda 1589-1593, note; Visita Mugiasca, Pieve di Zezio).
Nel 1768, durante la visita del vescovo Giambattista Mugiasca nella pieve di Zezio, nella chiesa parrocchiale di Sant'Andrea erano istituite la confraternita del Santissimo Sacramento; la confraternita del Santissimo Rosario; la confraternita della Dottrina Cristiana. Il numero dei parrocchiani era di 229 di cui 152 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Brunate esisteva la chiesa filiale di San Maurizio sulla sommità del monte (Visita Mugiasca, Pieve di Zezio).
Nello stato di tutte le chiese parrocchiali della città e diocesi di Como spedito dal vescovo Mugiasca al governo di Milano nel 1773, il reddito liquido assommava a lire 836.12.6 (Nota parrocchie diocesi di Como, 1773). Nel 1781, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, il numero delle anime della parrocchia di Sant'Andrea, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 209 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nel 1788 la parrocchia di Sant'Andrea, compresa nella pieve di Zezio, era di libera collazione. Il numero dei parrocchiani era di 240. Entro i confini della parrocchia di Brunate esisteva l'oratorio filiare di San Maurizio (Sistemazione parrocchie diocesi di Como, 1788).
Secondo quanto si desume dal confronto con la "nuova divisione dei distretti compresi nel Regno d'Italia e spettanti alla diocesi di Como per le scuole normali" compilata nel 1816, la parrocchia di Brunate risultava elencata tra le parrocchie della pieve di Zezio (Distrettuazione pievana diocesi di Como, 1816).
Nel 1900, anno della visita pastorale del vescovo Teodoro Valfré di Bonzo nella pieve di Zezio, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 1200 circa. I parrocchiani erano 450. Nel territorio parrocchiale esistevano l'oratorio di San Maurizio sul monte di Brunate e la cappella Pedraglio al cimitero. Nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita maschile e femminile del Santissimo Sacramento. La parrocchia era di nomina vescovile (Visita Valfré di Bonzo, Città e Pieve di Zezio).
Con decreto 1 gennaio 1938 del vescovo Alessandro Macchi la parrocchia di Sant'Andrea di Brunate venne attribuita al nuovo vicariato foraneo di Tavernerio; per la sola corrispondenza la parrocchia doveva tuttavia trattare direttamente con la curia vescovile (decreto 1 gennaio 1938 I/2d) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1938).
Con decreto 26 aprile 1951del vescovo Felice Bonomini la parrocchia di Brunate fu stralciata dal vicariato foraneo di Tavernerio e aggregata al vicariato urbano orientale di Como (decreto 26 aprile 1951) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1951). Con venerata lettera del 25 maggio 1951 la Segreteria di Stato comunicava che il papa si benignava di concedere al parroco prevosto pro tempore di Brunate il privilegio di usare il rocchetto e la cappamagna come gli altri prevosti (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1951).
Dal 1951 la parrocchia di Sant'Andrea di Brunate è stata compresa nel vicariato orientale di Como, fino al decreto 29 gennaio 1968, in seguito al quale fu assegnata alla zona pastorale I di Como e al vicariato di Como (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968); con decreto 10 aprile 1984 è stata inclusa nel vicariato A di Como centro (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Marina Regina ]
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