comune di Monastirolo sec. XII - 1757

Nel 1192 i castellani di Monastirolo promisero fedeltà ai consoli del comune di Cremona (Astegiano 1895-1898, p. 182, n. 512; Menant 1993, p. 513). Nel 1451 Monastirolo è elencato tra le “terre” del territorio cremonese e godeva di esenzioni fiscali in quanto “tenuta” da Antonio Gallarati (Elenco comuni contado di Cremona, 1451). Monastirolo è citato tra i comuni del Contado di Cremona nel 1562 (Repertorio scritture contado di Cremona, sec. XVI-XVIII) ed elencato sempre tra i comuni del Contado nel 1634 (Oppizzone 1644). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751 Monastirolo era una comunità della provincia superiore cremonese, dato confermato anche dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento, datate 1751 (Compartimento Ducato di Milano, 1751; Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3055).
Dalle risposte ai 45 quesiti emerge che il comune, non infeudato, era amministrato da un deputato e un console, eletti ogni anno dall’assemblea degli abitanti. Il deputato svolgeva anche le funzioni di cancelliere, redigendo le pubbliche scritture e conservando presso di sè i documenti del comune, che consistevano in ordini per gli alloggiamenti militari e in atti contabili. La comunità nominava anche un tesoriere, che, avvalendosi della collaborazione dell’esattore, espletava le operazioni relative alla riscossione dei tributi.
Alla metà del XVIII secolo il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Cremona e il console, tutore dell’ordine pubblico, prestava giuramento presso la banca criminale della provincia superiore della curia pretoria.
All’epoca la comunità contava 182 anime. (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3055)

ultima modifica: 13/10/2003

[ Valeria Leoni ]