comune di Porchera sec. XIV - 1757

Comune del Monte di Brianza, appartenne alla pieve di Brivio.
Il toponimo č citato come “vicus Porcarius”, nelle vicinanze di Brivio, in un diploma del marzo 968 (CDL, n. 706; Noseda 1942).
Negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano era compreso, nella pieve di Brivio, come “el locho da Porchera” (Stella, Farina 1992).
Nella compartizione dell’estimo del Monte di Brianza (anno 1456), il comune di Porchera era compresa nella pieve di Brivio.
Negli estimi del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti fino al XVII secolo, Porchera risulta elencato tra le comunitā della pieve di Brivio (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano).
In un prospetto comprendente tutte “le terre del ducato di Milano et altre con esse tassate per le stara di sale”, risalente al 1572 (Terre Ducato di Milano, 1572), era compresa anche Porchera.
Dalle risposte fornite nel 1751 ai 45 quesiti della real giunta del censimento, si desume che a quel tempo la comunitā di Porchera, compresa nella pieve di Brivio – giā infeudata con Mondonico, Colzano, Bruscō, Brugora, Riva, Naresso, Olchiellera e Vallicelli a Claudio Giussani, ma senza redditi feudali, dal 1648 (Casanova 1904) – era infeudata al marchese Alessandro Erba, al quale non veniva corrisposto onorario alcuno. Non vi risiedeva iusdicente nč regio nč feudale; lo iusdicente feudale, Matteo Bonacina, risiedeva a Milano; la comunitā era soggetta al regio officio della Martesana, presso la cui banca criminale il console era solito prestare giuramento.
Per quanto riguarda gli organi e gli aspetti della vita amministrativa, la comunitā, che aveva allora circa 200 abitanti, non aveva consiglio generale nč particolare, ma aveva come rappresentanti un sindaco e un console, quest’ultimo eletto ogni anno in piazza all’incanto; il sindaco invece restava eletto dai compadroni a beneplacito dei quali continuava nel suo incarico; i compadroni vigilavano sull’amministrazione del patrimonio pubblico e sulla giustizia dei pubblici riparti compilati dal sindaco, che conservava anche le scritture pubbliche, non avendo la comunitā archivio, e nemmeno un cancelliere; l’esattore veniva eletto in pubblica piazza all’incanto previa esposizione di cedole (Risposte ai 45 quesiti, 1751, Porchera).
Nel compartimento territoriale dello stato di Milano (editto 10 giugno 1757), Porchera figura aggregato al comune di Mondonico, nella pieve di Brivio, compresa nel ducato di Milano.

ultima modifica: 12/06/2006

[ Saverio Almini ]