municipalità 1796 - 1799

Costituita da dieci elementi al momento dell’occupazione francese, oltre a un sindaco legale o procuratore e a un segretario, la Congregazione municipale fu conservata dalla nuova Repubblica francese ma mutò denominazione in Municipalità, posta sotto la diretta autorità dell’agente militare della città e provincia di Lodi. L’“Organizzazione provvisionale” della Municipalità pubblicata il 27 luglio costituì il regolamento interno dell’organismo: questo era composto da dieci “municipali”, ciascuno dei quali ricopriva funzioni di presidente per dieci giorni. I municipali erano divisi in quattro comitati, ciascuno dei quali preposto a un certo gruppo di materie, per le quali era tenuto a corrispondere con l’agente militare e con il comandante della piazza di Lodi (Motta 1997). Secondo il “Compartimento provvisorio della Municipalità di Lodi”, ancora, stabilì le competenze dei tre comitati: materie di competenza del I Comitato erano vettovaglie, sanità, notificazioni e provviste di granaglie, commercio, arti, manifatture, agricoltura, economia interna, pubblica sicurezza, polizia, teatro, ospedali militari. Il Comitato II si occupava di strade, urbane e forensi, fiumi, canali, chiaviche, cavi sotterranei, mura, bastioni, edifici pubblici, adacquamenti, illuminazioni, corrispondenza esterna, incendi, contabilità, casse, fazioni militari, requisizioni istantanee, oggetti di beneficenza, archivi, impieghi, soldi, pendenze, liti”. Al Comitato III afferivano invece questioni relative a “censo, sussidi comunitativi, cause d’estimo, imposizioni, tasse, finanze, rendite, debiti e crediti della città, esenzioni, luoghi pii, cause ecclesiastiche, fondo di religione, istruzione pubblica, oggetti straordinari non compresi negli altri dipartimenti” (Motta 1997). Oltre all’ufficio della fazioni militari, inoltre, altri uffici della Municipalità erano la segreteria, l’archivio, gli uffici del protocollo, di contabilità, dell’ingegnere municipale e dell’agente municipale (addetto al registro delle spese giornaliere, alla somministrazione della cancelleria, ai magazzini militare e municipale). Gli scritti indirizzati alla municipalità dovevano essere Raccolti in un protocollo o registro generale, istituito allo scopo; ai municipali e agli impiegati era fatto divieto di allontanarsi dalla città senza il consenso del presidente della Municipalità Il 23 settembre 1796 un nuovo decreto ridusse a nove il numero dei municipali, ora direttamente nominati dall’autorità centrale e portò a quattro il numero delle sezioni, ora dette “delegazioni”: le competenze del III comitato furono trasferite alla nuova delegazione, mentre nella delegazione III furono concentrati soprattutto questioni inerenti all’apparato militare; agli altri uffici della Municipalità fu aggiunto un Comitato per la pubblica sicurezza e polizia, composto di quattro municipalisti.
L’installazione della nuova Municipalità di Lodi, regolata dalla normativa disposta dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dalla legge di organizzazione delle municipalità e da altra normativa, comportò un netto ricambio dei municipalisti che avviarono una riorganizzazione interna dell’organismo, riducendo a tre le delegazioni; uffici della Municipalità erano quindi l’ufficio delle fazioni e degli alloggiamenti militari, l’ufficio di polizia, l’ufficio di ragioneria, l’ufficio di registratura (Motta, 1997).

ultima modifica: 01/11/2002

[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]