comune di Rovedaro sec. XVI - 1757

Rovedaro è attestato almeno dal 1034 (Agnelli 1917 a).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, la comunità apparteneva al Vescovato inferiore di Strada Cremonese (Tassa dei cavalli).
Nel compartimento territoriale del 1751 il suo territorio comprendeva i “cassinaggi” di S.Giacomino, S.Giacomo Grande, Cassinette, Fornaci, Cassina Nova, Mulazzana (Compartimento Ducato di Milano, 1751). L’inchiesta disposta nello stesso torno di anni dalla Regia Giunta per il Censimento accertò che Rovedaro contava 304 abitanti ed era feudo degli Imbonati, ai quali era stato conferito nel 1684 (Agnelli 1917 a). Il feudatario era rappresentato da un podestà, residente a Milano.
La comunità aveva un consiglio generale, che si riuniva ogni semestre per il riparto, mentre l’ordinaria amministrazione era affidata a un deputato eletto annualmente dallo stesso consiglio. L’organico del comune era completato da un cancelliere, residente a Castiglione e remunerato con un salario annuo di dieci lire. La riscossione delle imposte era affidata a un esattore, eletto con asta pubblica (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3049).
Nel 1753 era ancora compreso nel Vescovato inferiore di Strada Cremonese(Indice pievi Stato di Milano, 1753).
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Rovedaro risulta compreso nella XIX delegazione (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.

ultima modifica: 10/01/2005

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