comune di Concorezzo sec. XIII - 1757

L’esistenza di un ordinamento comunale è testimoniata da un documento datato 19 marzo 1264, trascritto negli “Atti del Comune di Milano” in cui Concorezzo è citato come comune ed è segnalata la presenza del console (Baroni 1987).
Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Concorezzo risulta incluso nella pieve di Vimercate e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Vimarcate” come “el borgho da Concorezo” (Compartizione delle fagie 1346).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Concorezzo risulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cart. 52).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune contava circa 150 anime ed era regolato da un console e da un sindaco, eletti ogni anno a pubblico incanto dall’assemblea di tutti i capi di casa della comunità, convocata in piazza dal console almeno una volta all’anno per la pubblicazione dei riparti e per il rinnovo delle cariche comunitarie, e da due deputati cooptati tra i maggiori estimati: mentre a console e sindaco erano delegati rispettivamente compiti di polizia locale e di ordinaria amministrazione degli interessi della comunità, ai due deputati era particolarmente raccomandata la “vigilanza sopra la giustizia dei riparti annuali”.
Un cancelliere ed un esattore, scelto con asta pubblica, completavano l’apparato esecutivo della comunità: al cancelliere si delegavano, sulla base delle informazioni raccolte da console e sindaco, la compilazione dei riparti e la custodia dei loro libri e delle altre scritture pubbliche; all’esattore si affidavano invece tutte le operazioni connesse alla loro riscossione (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3065).
A metà del XVIII secolo il comune, infeudato “sotto il titolo del feudo di Vimercate” dal 1475, poi smembrato e rinfeudato dalla regia camera nel 1690 (Casanova 1930), era direttamente subordinato alla giurisdizione del podestà di Milano presso la cui banca criminale il console, tutore dell’ordine pubblico, era tenuto a prestare ogni anno l’ordinario giuramento (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3065).

ultima modifica: 13/10/2003

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