parrocchia di Santa Maria Nascente sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Santa Maria di Fenegrò è attestata come “capella” alla fine del XIV secolo nella pieve di Appiano (Notitia cleri 1398) e come “rettoria” nel 1564 (Liber seminarii 1564), sempre nella pieve di Appiano. Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia della Natività di Maria di Fenegrò è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Appiano.
Nel 1747, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia della Beata Maria Vergine Nascente di Fenegrò era costituito dal parroco e da un latro sacerdote che celebrava quotidianamente; il popolo assommava a 687 anime complessive, di cui 432 comunicati; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, canonicamente eretta dall’arcivescovo Benedetto Erba Odescalchi il 27 maggio 1732, unita alla società della Beata Maria Vergine della Cintura il 18 maggio 1732. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa della Beata Maria Vergine, esistevano gli oratori dei Santi Quirico e Giulitta martiri e di San Giovanni Battista (Visita Pozzobonelli, Pieve di Appiano).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la chiesa parrocchiale di Santa Maria di Fenegrò possedeva fondi per 24.21 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 731 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Fenegrò assommava a lire 1094.14.3; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1901, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Appiano, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 853; il clero era costituito dal parroco e da un coadiutore di nomina della famiglia Rossino-Pallavicini di Parma. I parrocchiani erano 1700, compresi gli abitanti delle frazioni San Quirico, Velzina, Vignola, Val Morena; nel territorio parrocchiale esistevano gli oratori di San Michele, San Giovanni Battista, San Quirico; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento; esistevano inoltre i consorzi di San Giuseppe, eretto con decreto 17 gennaio 1883; Figlie di Maria, eretto con decreto 16 gennaio 1884; Figli di San Luigi, eretto con decreto 7 luglio 1890; Sacra Cintura della Beata Vergine Maria, eretto con decreto 27 febbraio 1660 e incorporato alla confraternita del Santissimo Sacramento dall’arcivescovo Benedetto Erba Odescalchi nel 1731; le pie unioni della Santa Infanzia; Sacro Cuore; San Francescco d’Assisi, maschile e femminile; Sacra famiglia; Madonna del Carmine; Sacra Lega eucaristica; Rosario vivente. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Appiano).
Nel XIX e XX secolo, la parrocchia di Santa Maria Nascente di Fenegrò è sempre stata inserita nella pieve e vicariato foraneo di Appiano, nella regione III, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Appiano Gentile, nella zona pastorale II di Varese.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]