comune di Casorate sec. XIV - 1757

Il toponimo compare come Casola nel diploma dell’imperatore Federico del 1164 (Bonetta Ms A III 26) nell’elenco dei luoghi su cui i pavesi hanno diritto alle “regalie”. Successivamente viene confermata la dipendenza di questa località da Pavia con il diploma di Enrico VI del 1191 (Bonetta Pergamene comunali n. 40) con la denominazione Casolade.
Dagli statuti concessi dal vescovo di Pavia Pietro il 6 maggio 1418 (copia settecentesca in Biblioteca Civica Bonetta di Pavia, ms. A II 162) Casorate risulta comune. In realtà questi statuti, come indicato nella loro “Constitutio” erano già in uso da tempo e la concessione vescovile risulta essere il riconoscimento ufficiale di una serie di norme consuetudinarie già consolidate.
Casorate è inidicato come appartenente alla Campagna Soprana da Ambrogio Opizzone, Relazione di tutte le terre dello Stato di Milano (Opizzone 1644).
Dalle risposte ai Quarantacinque quesiti ricevute il diciannove febbraio 1752 (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3018) risulta che Casorate è signoria della mensa vescovile di Pavia che non riceve nulla. Il pretore signorile è il dottor Giovanni Battista Villanterio residente in Pavia che viene a Casorate per amministrare la giustizia, in sua assenza provvede il suo luogotenente. Il console non presta giuramento. Fa parte del territorio di Casorate Cassina Bolda. Il consiglio ordinario è formato da due delegati dell’estimo rurale, sei deputati, due consoli e dodici aggionti che vengono eletti ogni primo gennaio alla presenza del iusdiscente. Dei sei deputati due diventano consoli, due rimangono in carica come informati degli interessi del comune, due scadono e i quattro che mancano sono eletti dagli aggionti. le scritture sono tenute da un cancelliere salariatoC, non c’è procuratore in Milano e la popolazione è di 1500 persone.

ultima modifica: 01/12/2006

[ Elisa Bassi, Cooperativa Arché - Pavia ]