comune di Valeggio sec. XIV - 1707
Secondo il Casalis all’estremità di una torre del castello c’era scritto “Ambrosius Majnoni fecit Opus. An. 703”, sicchè una qualche forma di abitazione intorno a un complesso difensivo o ad una stazione di posta, già esisteva nell’ VIII secolo.
La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come Valegium, in contea Lumellina (Soriga 1913).
In tale periodo la rocca, anticamente fondata dai Sannazzaro, è saccheggiata dai milanesi, come cita il Portalupi.
Nel 1288 molte di queste terre passarono per donazione al monastero di San Salvatore di Pavia, il feudo era già stato concesso al monastero nel 982, come è ricordato in un diploma di Ottone II e nel 1014 in un altro di Enrico.
Probabilmente questo periodo è di assestamento politico, perchè subito dopo, ritroviamo gli antichi proprietari, cioè i Sannazzaro, nella persona di Zanino prima, e dei fratelli Giacomo e Filippo, poi, citati nei due diplomi degli imperatori Enrico VII (1311) e Venceslao (1395).
In seguito un altro Sannazzaro, Giacomo, figlio di Raniero eredita le terre di Valeggio e, alla sua morte, passano prima a sua sorella Giovannina, (1407) e poi a sua figlia Agnese che rimarrà nel castello per lungo tempo, anche dopo la morte del marito Antonio detto il Moretto, capitano al servizio di Filippo Maria Visconti.
Nel 1465 si assiste ad un passaggio della proprietà al fratellastro di Agnese, Bartolomeo Albonese, figlio di Matteo. Nell’intervallo di tempo, cioè verso il 1434, le terre erano state concesse da Filippo Maria Visconti ad Andrea Birago alla morte del quale per 3/4 passarono ai fratelli Ettore e Francesco di Piacenza e per il restante quarto a Giovanni e Giacomo Corti, nipoti di Cicco Simonetta.
Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Squadra di Lumelina, “Valigium” (statuta stratarum).
Nella relazione di una visita pastorale del 1460 risultano 40 case (Bergamo 1995).
È del 1470 la vendita del feudo allo stesso Cicco Simonetta (primo segretario del duca di Milano), che lo cederà poi al figlio di Bartolomeo Albonese, Gualtiero (è del 1473 la sua effettiva investitura).
In seguito, per necessità, Gualtiero venderà le terre di Valeggio a Luigi Arcimboldi (1490).
Valeggio è incluso nell’elenco delle terre del stato di Milano, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644).
I suddetti Arcimboldi saranno proprietari fino al 1675.
Con il consenso della regia camera il feudo passerà, nel 1708 a Pietro Quintana di Pietrasanta, nel 1733 a Giovanni Francesco de Cardenas, dopo di lui al figlio Carlo e al fratello di quest’ultimo, Giuseppe.
(I Cardenas vi rimarranno fino al 1820, anno in cui diventa proprietario il marchese don Ludovico Galeazzo Busca Arconati Visconti, dopo di lui lo erediteranno i figli Carlo e Antonio.).
ultima modifica: 27/10/2002
[ Gloria Ferrario, Cooperativa Arché - Pavia ]
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