comune di Casei sec. XIV - 1743

Il toponimo si trova citato per la prima volta nel 712 quando re Liutprando donò la chiesa di Santa Maria al monastero di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia. Avevano possedimenti in Casei sia il monastero di San Colombano di Bobbio che il monastero di San Salvatore di Pavia. Nel 1083 Casei risultava essere sotto la giurisdizione feudale del vescovo di Tortona, Federico I con diploma dell’8 agosto 1164 tolse Casei alla giurisdizione di Tortona e la concesse alla città di Pavia (diploama Federico I).
Nel 1179 Casei (Caxellis) era pieve dipendente dal vescovo di Tortona (Legè e Gabotto 1908)
Nel 1197 Casei fu infeudato agli Isimbardi e nel 1355 il feudo fu concesso ai Beccaria. Filippo Maria Visconti nel 1431 lo concesse ai Torello di Ferrara i quali ottennero nel 1556 il titolo di marchese e mantennero il feudo fino all’estinzione (Bono 1981).
Come Casellum si trova citato nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepò (Soriga 1913).
Casei aveva un proprio ordinamento amministrativo, già dal sec. XII è attestata la presenza di consoli e podestà (Cavagna Sangiuliani 1891).
Caxelle è citato nel comparto delle strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum (Statuta stratarum).
Nel 1607 la struttura amministrativa comunale era composta da un consiglio generale, due sindaci (uno per i maggiori estimati ed uno per i minori), il consiglio ordinario, il podestà, due consoli dei rumori, un cancelliere, un sollecitatore in Pavia, un procuratore in Voghera, Castelnuovo e Milano e cinque campari per la custodia della campagna; erano salariati del comune un nunzio, un medico, un orologiaio e un predicatore (ASC Casei Gerola).
Casei nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltrepò, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634).

ultima modifica: 30/11/2006

[ Valeria Bevilacqua, Cooperativa Arché - Pavia ]