podestà di Voghera sec. XIII - 1770

Il primo documento in cui Voghera si dica retta da un magistarto chiamato podestà è dell’anno 1217, Alberto Canevanova di nobile e possidente famiglia pavese si installò in Voghera con un vicario giusdicente, un milite per le esazioni e quattro soldati di giustizia . Nei secoli XI e XII gli storici confermano che la reggenza della comunità era presieduta da uno o più consoli eletti all’interno del consiglio. Negli statuti a noi pervenuti, quelli modificati per volere di Gian Galeazzo Visconti tra il 1389 e il 1391(Casalis 1854) e pubblicati in Milano nel 1558 da Jacopo Maria Meda sono stabiliti i compiti del podestà. Il capitolo 2° tratta del giuramento del podestà il quale doveva ricevere ed eseguire gli ordini e giudicare ed emettere sentenze, negli statuti criminali sia il podestà che il vicario avevano ampia autorità nel condannare rei. Compito del podestà oltre ad amministrare la giustizia era anche la riscossione delle imposte e il far rispettare gli statuti.Una volta deposta la carica (sei mesi con potere di rielezione), il podestà doveva trattenersi in Voghera per altri cinque giorni al fine di essere sottoposto a sindacato. I capitoli dal 3° al 7°, trattano degli ordinamenti atti ad evitare la corruzione sia del podestà che degli ufficiali e ne stabilisce il trattamento economico che per il podestà ammonta a 6 denari. Era incombenza del comune provvedere al mobilio per la casa e la stalla per i cavalli, la consegna veniva eseguita dal massarolo e da un sindaco o console.
Tutti i consigli e le riforme dovevano essere scritti e dettati dal podestà alla presenza dei credendari.

ultima modifica: 12/03/2003

[ Valeria Bevilacqua, Cooperativa Arché - Pavia ]