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71. Francesco Sforza a Tommaso e Giuliano Calvini da Tortona 1452 agosto 12 vicino a Quinzano d'Oglio

[ 109r] MCCCCLII die xii augusti, prope Quenzanum.
Franciscus Sfortia Vicecomes, dux Mediolani, et cetera.
Ordini et modi per nuy dati ad ser Thomasso et Iuliano de Calmini da Terdona, nostri castellani della rocha de Summovico de Fiorenzola (1), li quali degono firmiter et inviolabiliter observare et non contrafare in cosa alcuna, socto pena della testa.
Imprimis, vuy, ser Thomasso et Iuliano, teneriti ad nome, fidelità et obedientia nostra la dicta rocha et quella non consignareti may ad homo che viva senza lo contrasingno che havimo cum vuy et senza littera soctoscripta de nostra mano propria et sigillata cum lo nostro sigillo ducale cum la cera rossa.
Secondo, siamo contenti che, remanendo continuamente uno de vuy in la forteza, l'altro de vuy possa andare fora ad procurare suoy facti et quello bisongna per manutenzione et governo d'essa rocha. Et quello tale che remanerà se guarde, per quanto ha cara la vita, non usire uno passo fora dela forteza senza littera signata della nostra corniola grande cum la cera rossa dentro della littera, come sta qui de capo.
Tertio, siamo contenti che, ogni volta voreti per vostro piacere lassati intrare in la dicta rocha doe persone alla volta, che siano però cognite a vuy, et quando volerimo che, per bisogno o necessità alchuna, vuy receptati più una gente che un'altra, la littera che ve scriveremo serrà soctoscripta de nostra mano propria cum uno signale dinanzi et un altro dereto alla nostra soctoscriptione, come sta qui de socto, et oltra ciò dentro la dicta littera gli sarrà scolpita la nostra corniola del pino cum la cera verde, como sta qui de socto.
[ 109v] Quarto, teneriti continuamente fornita la dicta rocha per sey mesi per ogni bisogno che podesse acchadere et delle monitione che saranno in la dicta rocha non dareti may ad niuno senza littera soctoscripta de nostra mano propria.
Ultimo, teneriti tucti li fanti che doveti tenere, che siano boni et fidati et siano delle terre et luochi nostri, et denique fareti tucto quello che sonno tenuti fare li boni et dericti castellani verso li signori suoi, attendando et de dì et de nocte cum ogni studio et solicitudine ala bona cura et guardia della forteza.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.


(1) Identificati come Tommaso e Giuliano Calvini da Tortona (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 664).