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103. Francesco Sforza al luogotenente di Parma 1452 maggio 4 Milano

Francesco Sforza invia al luogotenente di Parma la supplica del comune e degli uomini di Ranzano e anche la lettera inviata dalla comunità di Parma. Inquisisca per scoprire la verità e, accertato che il comune e gli uomini summenzionati sono colpevoli, vengano puniti. Quando non sono innocenti, come essi sostengono, ne dia avviso alla comunità di Parma, in modo che intervenga il capitano del divieto.

Locumtenenti Parme (a).
(b) Te mandamo qui inclusa una supplicatione a nuy porecta per la comune et homini da Ranzano, et anche la copia dele letere ne scrive la comunità nostra de Parma nela medesma casone. Et perch'è nostra intentione et volemo in qualunca caso (c) max[ime] contra delinquenti sia administrata iustitia, voliamo et comittiamoti che, cum bona diligentia, cerchi et inquerisse la mera et pura veritate de questo caso et, trovando dicto comune et homini essere culpevoli, stiano como meritano puniti ad exemplum aliorum, et quando non fussero innocenti, como in la loro supplicatione si contene, scrivene ala prefata comunitate de Parma, provedi opportunamente che per lo capitaneo del deveto in altri gli sia fata indebita molestia come ne pare iusto et conveniente. Et coś è la nostra intentione. Data Mediolani, die quarto may MCCCCLII.


(a) Segue potestati Novarie depennato.
(b) Segue consideratis in depennato.
(c) Segue contra del depennato.