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317. Francesco Sforza ad Alberto Scotti 1452 luglio 15 Trignano

Francesco Sforza comanda ad Alberto Scotti di non molestare, come lamentano l'uomo d'arme ducale Giacomo Antonio Anguissola e la di lui moglie Lucia, il mugnaio Uberto, che coltiva certi loro terreni «affilagnati» a Casaliggio.

Alberto Scoto, civi Placentino.
Havemo querela da Iacomo Antonio Anguissola, nostro homo d'arme, et da Lucia, sua consorte, che tu ha comandato a uno Uberto molinario, il quale tiene a massaritio da loro certe petie de terre culte et affilagnate, posite nel territorio de Casaligio tuo loco et dele quale sonno stati ala possessione per duy anni, che non gli responda et gli turba contra ogni debito de iustitia. Pertanto, essendo così, te scrivemo et comandiamo desisti da darli molestia et pretendendote haverli rasone veruna (a) domandagli in rasone. Quando la cosa fosse altramente, volemo ne avisi per tue lettere. Ex nostro felici exercitu apud Trignanum, die xv iulii 1452.


(a) Segue volemo ce avisi per tue lettere depennato.