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350. Francesco Sforza al podestà di Cremona 1452 luglio 21 Trignano

Francesco Sforza comunica al podestà di Cremona che si porta lì Martino da Lucca per saldare i debiti che ha con i creditori locali, per cui chiede che gli venga rilasciato (come di fatto gli viene rilasciato) un salvacondotto per far fronte alle sue obbligazioni, senza che gli capitino guai.

[ 56r] Potestati Cremone.
Viene lì Martino da Luca, becaro, per volere satisfare ad alchuni suoi creditori, segondo ch'el dice, et como è debito et rasonevele, et perché 'l dubita, agiunto ch'el sia lì, ad instantia et requesta de qualche veruno d'essi creditori non fosse arrestato per la persona n'ha requesto, voglime (b) providere che securamente possa demorare lì per alchuni dì, nelli quali intendi satisfare a quelli creditori et fare bannire che cadauno si pretende suo creditore vada da luy, perché li vole fare contenti. Parendone adoncha sua requesta honesta et licita, te scivemo et volemo provide che per dieci dì, doppo sarò agiunto lì, ch'el gli stia francamente et liberamente, senza veruno personale impedimento, ad ciò possi fare el debito a quelli creditori, ma habi buona advertentia che, fuora de quella nostra citade, non porti, nì fatia portare roba alchuna dela sua fin a tanto non habia facto contenti dicti creditori et in questo habi buona advertentia. Ex nostro felici exercitu apud Trignanum, die xxi iulii 1452 (a).


(a) A margine sinistro: pro domino Roberto.
(b) Così in A.