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436. Francesco Sforza al podestà di Cremona 1452 agosto 8 Quinzanello

Francesco Sforza vuole che il podestà di Cremona convochi da lui gli uomini di Olmeneta e di Casalmaggiore e provveda che fra loro non vi siano innovazioni contrarie ai patti stipulati e all'usitato.

Potestati Cremone.
Lo commune et homini da Olmineta s'aggrevano del'homini da Casalsigone, loro vicini, e quali, secondo che dicono, sono usati essere una cossa medesma con loro che vogliano innovare cosse ali diti supplicanti che non sono usate secondo che per la supplicatione sua, qual vedaray introclusa poteray conoscere. Per la qual cossa, desiderando nuy che l'homini nostri vicinano bene insieme, te scrivemo e comandemo che habii da ti e provede che non se innova fra loro cossa alcuna fuora deli pacti hano insieme e del'usitato, come ne pare debita cossa. Et quando gli avisti altra cossa iuridica in contrario, de cị avisane per tue lettere. Ex felicibus nostris castris apud Quinzanum, die viii augusti 1452.