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1554. Francesco Sforza a Matteo Attendoli detto Bolognino 1453 maggio 9 Milano

Francesco Sforza vuole che Mateo Attendoli detto Bolognino, castellano di Pavia, convochi da lui Antonio Picheto, vicario del vescovo di Pavia e lo trattenga per un po' di tempo dando a divedere che lo intende trattenere se non rilascia al milanese Antonio della Croce la collana di perle che è renitente a restituire. Nulla ottenendo, lo mandi via ma dando a vedere di richiedere da lui garanzia di consegnarsi a ogni richiesta.

Bollognino de Attendolis, castellano nostro Papie.
Perché domino Antonio Picheto, vicario de monsignore lo vescovo de quela nostra cità, dietim sese fa più renitente a restituire la sua colana de perle ad Antonio dela Croce, nostro citadino melanese, per la quale ali dì passati ve ne scrissemo, pertanto volemo e ve comandemo habiati da vuy esso domino Antonio e vediati de retenirlo per qualche hora, facendo vista de volerlo destenirlo se eo tunc non ve restituisse essa collana, e pur quando non lo volesse fare, vediati de lasarlo con qualche odore de volere segurtade de consignarsse totiens quotiens sarà richesto per vuy. Et demum fa' ch'el intenda (a) che la nostra intentione è che omnino la restituischa la dicta colana ad Antonio libere et senza altra exceptione. Et de quanto haveriti fato, avisatice per vostre lettere. Data Mediolani, viiii maii 1453.


(a) che 'l intenda ripetuto.