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252. Francesco Sforza al podestà di Gabbioneta 1452 agosto 4 presso Quinzano

Francesco Sforza comunica al podestà di Gabbioneta che sono stati da lui dei suoi concittadini per denunciare il furto fatto all'uomo d'arme ducale Lazzaro Albanese di un cavallo e di altra roba. Gli impone di cercarne l'autore, non trovandolo induca "quelli che fesseno levare el remore" a soddisfare prontamente in tutto il derubato.

[ 72r] Potestati Gabinete.
Dilecte noster, sono stati qua da nuy queli homini da Gabineta per la casone del cavalo (a) e dela roba tolta a Lazaro Albanese, nostro homo d'arme, et, inteso quanto hano voluto dire in questo facto, te scrivemo e volemo che cierche per ogni expediente modo de ritrovare la verità del fato, et precipue quelo hebbe dito cavalo e roba e, posendolo rytrovare, costrienzelo per ogni modo a satisfare al dito nostro homo d'arme. Ubi autem questo non (b) ne se retrova esso, constrenzi queli che fesseno levare el remore con esso homo d'arme nostro a satisfargli per forma che, senza alcuna dilatione de tempo e altro litigio, el abia lo debito suo e sia integre restaurato de dito cavalo e sua roba, como è debita cossa, et fa per modo che per questa casone non habiamo puy querela. Ex felicibus nostris castris apud Quinzanum, die iiii augusti MCCCCLII.


(a) del cavalo ripetuto.
(b) non ripetuto.