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276. Francesco Sforza al vicario 1452 settembre 8 presso Quinzano

Francesco Sforza vuole che il vicario intervenga perché gli uomini da Casanova e La Breda si accordino con quelli dalla Fossa di Albiolo e dalla Ca' d'Andrea per il pagamento del cavallo che è stato schincato a Goffredo, squadrero di Giovanni Mauruzi da Tolentino. Se non riesce a raggiungere un accordo, il vicario si rivolga a un savio, accetto a entrambe le parti, e stia al suo consiglio.

[ 76r] Vicario.
Per lo cavallo chi è stato schincato a Giofredo, squadrero del magifico messer Iohanne de Tolentino, vertisse differentia tra li homini da Casanova et La Breda, da una parte, et quelli dala Fossa da Albiolo et dala Ca' de Andrea, per l'altra parte, perché quelli da Casanova et La Breda dicono non essere attenuti ala satisfactione d'esso cavalo como intenderay. Pertanto te scrivemo et committemo faci opera et studii per qualche modo accordare dicti homini ala satisfactione del dicto cavalo, ad ciò non habiano a contendere nì litigare insieme, et non potendoli accordare, volemo ne pigli consilio di uno savio di rasone chi non sia suspecto a niuno dele parte, di quello vole la rasone in questo caso, et segondo quello consilio, volemo sia mandato executione per forma che più non se habia rechiamo per questa cosa. Ex castris apud Quinzanum, die viii septembris 1452.